Premio Merini, giornalista del Tg3 Rai vince la X edizione

Gli altri quattro finalisti, considerati ex-aequo, sono: Elisa Giovene di Girasole, Francesco Maria Mazzamurro, Maurizio Pedrini e Caterina Tagliani

Con la lirica “Matilde”, Leonardo Rossi di Roma ha vinto la decima edizione del concorso internazionale “Alda Merini”, ideato da Vincenzo Ursini e realizzato dall’associazione culturale “Nuova Accademia dei Bronzi” di cui lo stesso Ursini è l’attuale presidente.
“Quest’anno – spiega Ursini – sono arrivati 1.707 elaborati da tutte le regioni italiane ma anche da altre nazioni europee come Svizzera, Francia e Romania. Il nostro concorso si conferma, insomma, come una delle più seguite manifestazioni a livello internazionale dedicate alla poesia inedita”.
Laureato in Scienze politiche con il massimo dei voti, Leonardo Rossi è redattore culturale al Tg3 nazionale Rai. Precedentemente è passato per varie esperienze formative, sempre nel mondo del giornalismo, collaborando con alcune testate come: Radio 24, Radio Montecarlo, Il Giornale dell’Umbria, il Tempo. Ha fondato il sito “B in Rome”, offrendo una informazione assolutamente imparziale sul mondo culturale italiano.

“La cosa più bella – continua Ursini – è che Rossi, premiato con “Matilde” è entrato nella rosa dei finalisti anche con la seconda poesia presentata a concorso, dal titolo “L’attesa”.
“I versi di “Matilde” – scrive il prof. Mario Donato Cosco, componente di giuria – sono corde tese di un violino sulle quali la mano invisibile dell’armonia ritma le forme, i canti e le are che consumano il fuoco sacro dell’amore per la vita. In sospensione tra il materiale e lo spirituale, il poeta dipinge l’aria con i colori del cuore per connettersi con la legge armonica che governa la natura. E allora, il sentimento esplode in una sfida per convivere col festeggiamento della vita. Di intensità a tratti quasi mistica, la poesia certifica il nobile pregio poetico dell’autore”.
Rossi riceverà come premio una targa di argento realizzata dal M° orafo Michele Affidato, socio onorario dell’Accademia dei Bronzi, e la pubblicazione gratuita di un volume di 100 pagine.
“Questo perché – ha detto Ursini – l’obiettivo del premio Alda Merini è stato sin dall’inizio quello di diffondere gratuitamente la nuova poesia inedita italiana”.
Gli altri quattro finalisti, considerati ex-aequo, sono: Elisa Giovene di Girasole con “Il più intenso dei profumi”, Francesco Maria Mazzamurro con “A mia madre”, Maurizio Pedrini con “Mi ritorni in mente” e Caterina Tagliani con “Prece”.

Elisa Giovene di Girasole, ha frequentato il Liceo Classico Galluppi e successivamente l’Istituto Universitario “Suor Orsola Benincasa” di Napoli. I suoi primi scritti si riferiscono a componimenti poetici che realizza all’età di quattordici anni. In età adulta si avvicina al giornalismo e nel 2012 inizia a collaborare con un periodico, “Montecovello Magazine”. L’anno seguente continua questa sua passione con la rivista mensile “Kalabrian” interessandosi anche di problematiche sociali, mentre successivamente collabora con “Zoomsud” e “City Magazine”. Attualmente scrive per “Catanzaro / Informa”, giornale quotidiano online.
Inclusa nel “Calendario di arte e poesia”, ha partecipato a numerosi concorsi letterari ricevendo premi e riconoscimenti. Ha pubblicato il romanzo “La mia vita da clochard”.
Con la lirica “Il più intenso dei profumi” “la poetessa – scrive Cosco – opera una laica trasfigurazione per spiegare le sue emozioni e la sua storia. Trasmuta in fragranze di memorie un mondo abitato da velati stati di coscienza, da circostanze e contesti del cuore, da spazi evocativi che, come fette di un unico sussurro, riempiono il suo tempo dell’esistenza. I versi costituiscono la sua autobiografia ancorata alla bellezza dell’esistere e accovacciata sull’«amore puro» che le ha regalato la vita. La straordinaria forza suggestiva della poesia attesta nella poetessa un prezioso carisma.
Francesco Maria Mazzamurro, ex questore della Polizia di Stato, risiede a Parma. Premiato con attestato di merito speciale per lotta al terrorismo e con medaglia d’argento e d’oro per meriti di servizio, ha vinto numerosi concorsi di poesia. Ha pubblicato tre volumi di poesie, un libro di fatti realmente accaduti e un volume autobiografico. I proventi di tutti i suoi testi sono stati devoluti in beneficienza.

“La poesia “A mia madre” è una pacata ricerca d’amore tra le volute dei ricordi. L’altalenare della mente nel regno del cuore disegna il periplo dell’esistenza: la madre ha usato i suoi giorni per raccontargli la vita. La presenza del divino declinata nel quotidiano concede al poeta di scorgere intrecci profondi; che, con ispirata maestria, costruisce una magia in cui tempo ed eternità si incontrano nel ricordo e fecondano l’albero dell’esistere”.
Maurizio Pedrini è veronese. Giornalista, direttore di periodici locali e nazionali, docente con alle spalle studi di Scienze Politiche, e Scienze Aziendali, fin da ragazzo ha composto versi in rime e filastrocche, maturando una significativa vena introspettiva, con la pubblicazione di alcuni testi su riviste letterarie. Ha proposto le sue liriche, dedicate alla natura, all’impegno sociale, ai sentimenti e all’amore, con eventi di successo organizzati nella città scaligera. È Commendatore al Merito della Repubblica Italiana.
“Con “Mi ritorni in mente” il poeta traduce, con tenera leggerezza e dolce sapienza del cuore “le nuvole dei ricordi” in gomitoli di storie, per tessere una ragnatela di trasporto verso colei che gli ha elargito il dono della vita. Ogni sfumatura esistenziale, collocata in una nicchia dell’anima, si colora di silenzio che vivifica il fiore dei ricordi. Dai versi baluginano diafani riflessi di sentimento che invocano una tregua del cuore per sostenere il tempo dell’attesa. Maurizio Pedrini, attraverso la poesia, vive un percorso terapeutico per la sua anima reso possibile dall’amore della madre”.

Caterina Tagliani è nata a Crema. Laureata in pedagogia, ha operato come docente e partecipa tuttora ad incontri con gli alunni di varie scuole per parlare di libertà, legalità e convivenza civile. Fin da giovanissima scrive poesie e racconti e partecipa a concorsi letterari ottenendo prestigiosi riconoscimenti. Ha ricevuto il titolo di Accademico onorario dalla Universum Academy Switzerland e dall’Accademia dei bronzi della quale segue assiduamente ogni evento culturale. È membro della Società “Dante Alighieri”, dell’UMPL e di altre Associazioni culturali e umanitarie. Ha pubblicato diverse sillogi, racconti e il saggio di filosofia “Libertà e rivoluzione”, un’analisi delle opere della filosofa ebrea Hannah Arendt edito da Ursini.
“In “Prece”, – scrive Mario D. Cosco – la poetessa costruisce, con fragilità creaturale inginocchiata al cospetto della divina onnipotenza, un mosaico di emozioni e pensieri di rara intensità. La preghiera diventa ristoro della stanchezza della vita; ma anche un ritrovarsi con sé stessa per soddisfare il bisogno di silenzio e contemplare l’Amor Dei profuso nella molteplicità dei cuori.

Poesia di spiccata bellezza, che disvela l’incanto di una dignità lontana da artificiali consolazioni”.
La cerimonia di premiazione si terrà venerdì 8 aprile, alle ore 10,00, nella chiesa “SS. Immacolata e S. Michele” di Botricello, alla presenza di decine di poeti e scrittori. Con il presidente Ursini interverranno don Titta Scalise, Mauro Rechichi e don Rosario Morrone, parroco. I premi saranno consegnati ai cinque finalisti da Michele Affidato, ambasciatore nazionale dell’Unicef.
Nella foto: Leonardo Rossi, Elisa Giovene di Girasole, Francesco Mazzamurro, Maurizio Pedrini, Caterina Tagliani e Vincenzo Ursini (Presidente Accademia di Brozi).