Luigi Lombardi Satriani, il ricordo di Giancarlo Spadanuda

"Per me Luigi è stato un riferimento importante per la mia visione della vita non solo culturale. Solo l’uomo colto è libero"

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    di Giancarlo Spadanuda

    Con l’intellettuale, lo storico, il saggista, il professore Luigi Lombardi Satriani ho intessuto legami profondi culturali e di vita nel corso dei nostri incontri-scontri (io, homo tecnologico ma anche “letterato”,e lui, esclusivamente “letterato”) in occasione della pubblicazione dei nostri articoli su “questaCalabria” : quindicinale di cultura, attualità, politica, la cui serie completa si trova presso il Centro Nazionale d’Arte e Cultura Pompidou di Parigi (conosciuto anche come Beauborg).

    La sua rubrica “La Diversità Culturale” appariva-sempre-accanto alle mie inchieste tecnico-scientifiche sull’uso dei calcolatori elettronici in Calabria, sulle centrali elettriche silane, sulle Ferrovie della Calabria, sull’Università , sui trasporti in Calabria e così via, quasi a voler significare che il progressivo incremento tecnico-scientifico della nostra regione amasse viaggiare accanto alla “diversità culturale” di cui la Calabria-pur con le dovute cautele – è espressione proprio per merito di intellettuali come Luigi.

    In alcuni suoi articoli (nn. 30 e 31),afferma, a proposito “di premi letterari e nuova cultura”: “mi sembra che dinanzi a noi intellettuali calabresi,o meridionali in genere,ci sia un compito specifico che non ci è consentito eludere. Ritengo che dobbiamo ripercorrere problematicamente la storia degli intellettuali del Mezzogiorno in connessione con le sue vicende socio-economiche,culturali e politiche…i valori della cultura egemone-proprio nel Mezzogiorno- hanno esplicato maggiormente la loro carica distruttiva”.

    Per me Luigi è stato un riferimento importante per la mia visione della vita non solo culturale. Solo l’uomo colto è libero.

     

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