Rifiuto di procreare: quando è causa di nullità del matrimonio.

Il rifiuto di procreare rende nullo il matrimonio. Si evidenzia però che la prolungata convivenza dopo il matrimonio esclude, nel nostro ordinamento civile, l’invalidità dello stesso

Più informazioni su


    Se un coniuge nasconde all’altro, prima di contrarre matrimonio, l’intenzione di non volere figli, il matrimonio può essere dichiarato nullo dal Tribunale Ecclesiastico. La sentenza ecclesiastica, che dichiara la nullità del matrimonio, è soggetta, per avere efficacia nell’ordinamento italiano, ad una delibazione positiva da parte del Tribunale civile.

    La delibazione positiva è però preclusa in ipotesi che la nullità sia stata dichiarata a causa del rifiuto della procreazione sottaciuto da un coniuge all’altro in caso di convivenza prolungata oltre il matrimonio.

    La successiva prolungata convivenza, infatti, è considerata espressione di una volontà di accettazione del rapporto e quindi è incompatibile con l’esercizio della facoltà di rimetterlo in discussione, altrimenti riconosciuta dalla legge (Cassazione, sentenza n. 1343 del 20 gennaio 2011).

    Più informazioni su