Coronavirus, Abramo: “In Calabria non ce la faremo solo con il Cura Italia”

Per il presidente Upi Calabria servela rimodulazione dei fondi europei Por e Pac che non sono stati utilizzati e si rivolge alla Santelli

Il Decreto “Cura Italia” per Sergio Abramo, presidente dell’Upi Calabria, non sarà sufficiente a soddisfare il fabbisogno di tutto il Paese scaturito dalla crisi economica generata dal Coronavirus. I soldi stanziati non sono e non saranno comunque sufficienti considerate le imprese coinvolte e i lavoratori che saranno chiamati in causa per la Cassa integrazione in deroga. Per questo motivo ha chiesto alla presidente della Regione, Jole Santelli “di prendere parte come Upi eanche come Anci, alla task force economica che si sta costituendo in modo tale che ci rappresenta e conosche il tessuto economico reale dei territori possa partecipare ai tavoli di discussione”.

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Le aziende che saranno coinvolte nelle crisi saranno di commercio e di servizi e rappresentano per Abramo, che ha parlato alla cittadinanza e ai giornalisti in videoconferenza dalla sala Giunta della Provincia di Catanzaro, il 50% di quelle esistenti in Calabria e cioè le piccole e medie imprese calabresi. “Serve – ha detto Abramo – una rimodulazione dei fondi Europei Por e Pac- FSC, Risorse Liberate che comunque non sono stati utilizzati interamente. Parliamo di Por usati al 27% e Pac al 50%“.

Quei soldi possono essere impiegati per sostenere “le nostre imprese – ha spiegato il presidente Upi Calabria – ed i lavoratori che sarà necessario sostenere dai nostri calcoli siamo arrivati ad ipotizzare un sostegno finanziario medio massimo di circa 10mila euro di aiuti de minimis a impresa per un’esigenza finanziaria di 500 milioni di euro, cui potrebbero essere aggiunti un aiuto all’occupazione per circa 100mila lavoratori del settore privato, coinvolti in processo di crisi aziendale, con un costo pro capite di circa 3mila euro, per un ulteriore spesa di circa 250 milioni di euro”.
Alla conferenza hanno partecipato anche il vicepresidente Anci Calabria, Francesco Candia, e il responsabile dello “Sportello Europa” della Provincia di Catanzaro, Antonio De Marco.

C.V.