Coronavirus, la ridefinizione di spazi, tempi e luoghi letta dal genio artistico di Luca Viapiana foto

Il giovane catanzarese è a tutti gli effetti patrimonio culturale della città e anche in questo momento ha messo in campo tutta la sua creatività per lasciare un narrato visivo dei giorni che stanno trascorrendo tra paura e incredulità

Il genio artistico di Luca Viapiana è oramai consolidato. Fa parte del patrimonio culturale della città. Luca è un poliedrico rappresentante di tutte le forme visive, che siano la regia di cortometraggi, la pittura, l’arte contemporanea.

Da qualche anno Luca Viapiana ha messo la sua firma su una particolare forma espressiva, quella della trasformazione delle carte del Mercante in fiera in opere d’arte i cui soggetti sono stati prima catanzaresi e poi Calabresi.

Oggi Luca Viapiana ha realizzato un numero di carte numerate che hanno come soggetto la Quarantena, la Corona e la Distanza . Tre parole che stanno entrando nel nostro quotidiano modificando anche il nostro linguaggio, oltre che le nostre abitudini.

Le carte sono state realizzate dopo un confronto, come sempre proficuo di idee, tra Luca Viapiana e Stefano Morelli, un altro giovane professionista dell’arte contemporanea e della sua diffusione, figlio di questa città.

Le tre opere, la cui serie potrebbe ampliarsi, sono realizzate in china e matita.

La Quarantena è una donna nuda

La Quarantena è una donna nuda seduta su un’altalena con lo sguardo basso e in mano il suo cellulare. Alle sue spalle una città, questa o un’altra, qualunque città che oggi sta vivendo questa situazione di emergenza. Il colore è stato scelto al fine di “affogare questa figura femminile in un’atmosfera il più possibile tenera e dolce”.

I colori intimi e freddi della Distanza

Per  raffigurare la Distanza Luca ha utilizzato colori più freddi ma anche più intimi, ricreando un notturno e sullo sfondo una torre in fiamme come segno di decadenza, mantenendo però una centralità grafica.

Il totem della Corona per esorcizzare il mostro

La Corona è una  sorta di fantoccio, una divinità composta, costruita e composita. Come è stata graduale la conoscenza di questo mostro, il viso è un Totem con simbolismi da divinità sudamericana e il tentativo è di esorcizzare il mostro stesso.

Di questo tempo di paura/non paura resterà anche il racconto artistico

Opere istantanee, nate al momento, che faranno parte del racconto di questi giorni, di questa paura/non paura, di questa ridefinizione di spazi, tempi, luoghi e anche sentimenti. Questo sguardo sul mondo che volente o nolente si fa più smarrito, ma che qualcuno prova a tenere fisso per darne una chiave di lettura diversa. Qualcuno che come Luca Viapiana prova a dirci che un’altra rappresentazione del presente è sempre possibile.