Covid 19, Confartigianato Catanzaro propone integrazione fondi antiusura in dotazione ai consorzi fidi

Lettera di Bifano, Macrì e Mostaccioli al presidente della Camera di Commercio, Rossi

La Camera di Commercio di Catanzaro verifichi la possibilità di integrare con fondi Camerali disponibili, eventuali fondi antiusura in dotazione ai consorzi fidi operanti sul territorio. E’ questa la proposta che arriva da Confartigianato Imprese Catanzaro a sostegno delle imprese che vivono una profonda crisi economica conseguente all’emergenza sanitaria da Coronavirus. La proposta è contenuta in una lettera inoltrata al presidente dell’Ente camerale, Daniele Rossi, a firma del presidente provinciale dell’Associazione, Enzo Bifano, del vice presidente Giuseppe Macrì e del segretario provinciale, Raffaele Mostaccioli.

“Siamo certamente favorevoli ad ogni iniziativa (anche camerale) che miri a favorire l’accesso al credito”, scrivono al presidente Rossi anticipando il contenuto della proposta. “La nostra pluriennale esperienza ci porta a considerare che anche in tempi antecedenti alla pandemia in atto, le imprese riscontravano molto spesso notevoli difficoltà ad ottenere finanziamenti dalle banche nonostante la copertura con fondi di garanzia, anche fino all’80 per cento – affermano Bifano, Macrì e Mostaccioli -. Questo ci fa pensare che, nella fase attuale in cui si avranno certamente un gran numero di insoluti in banca a causa della assenza totale di liquidità per assoluta mancanza di incassi, le banche, nonostante qualsiasi intervento anche statale, saranno comunque restie a concedere crediti soprattutto ai “ piccoli” che sono sicuramente i più colpiti.

Confartigianato Catanzaro, quindi, invita la Camera di Commercio a “verificare la possibilità di integrare con fondi Camerali disponibili, eventuali fondi antiusura in dotazione ai consorzi fidi operanti sul territorio”.
“Questo darebbe la possibilità di garantire al 100% eventuali finanziamenti alle PMI, anche eventualmente integrando con il 20% la quota di MCC, se legalmente possibile – concludono Bifano, Macrì e Mostaccioli – Ovviamente le procedure potranno essere concordate con i consorzi beneficiari”.