Malattie cardiovascolari e prognosi sfavorevole nei pazienti colpiti da covid-19

Pubblicato editoriale dell’Università Magna Graecia su prestigiosa rivista scientifica

Cardiovascular disease as a biomarker for an increased risk of COVID-19 infection and related poor prognosis” è il titolo dell’editoriale pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica Biomarkers in Medicine, in cui si evidenzia come l’insorgenza di Covid-19 nei pazienti affetti da malattie cardiovascolari possa portare nella maggior parte dei casi una prognosi sfavorevole. L’equipe di ricercatori impegnata nel rilevante studio è stata coordinata dal Professor Raffaele Serra, associato di Chirurgia Vascolare e Direttore del CIFL – Centro Interuniversitario di Fleboloinfologia, International Research and Educational Program in Clinical and Experimental Biotechnology – con sede amministrativa presso l’Università Magna Graecia di Catanzaro.

“Le nostre considerazioni muovono da due aspetti fondamentali, da un lato dalla presenza di una maggiore frequenza di Covid-19 in pazienti con concomitanti malattie cardiovascolari, dall’altro proprio dalla particolare aggressività del virus in questi pazienti”, ha spiegato la dott.ssa Noemi Licastro, specializzanda in Chirurgia Vascolare presso l’Ateneo Federico II di Napoli, in servizio nell’ateneo catanzarese, che ha lavorato nell’equipe.

Secondo lo studio il Coronavirus, infatti, oltre a determinare manifestazioni cliniche e sintomi, a volte gravi, sull’apparato respiratorio, può aggravare le patologie già presenti a carico di cuore e vasi o addirittura contribuire alla loro comparsa: “I pazienti affetti da patologie cardiovascolari sono potenzialmente più a rischio sia per una maggiore “fragilità” e sia perché le due malattie condividono alcune molecole ed alcuni meccanismi patogenetici – ha proseguito –  è dunque possibile che l’infezione in questi soggetti abbia un decorso devastante, perché la presenza del Covid-19 accelera le complicanze delle malattie cardiovascolari, le quali, a loro volta, offrono un terreno fertile alla progressione del Covid stesso, determinando un circolo vizioso.”

All’editoriale, che ha come primo autore il Dottor Nicola Ielapi, Dottorando di Ricerca in Malattie Infettive, Microbiologia e Sanità Pubblica presso La Sapienza, hanno lavorato anche il  Dott. Michele Provenzano, specialista in Nefrologia e Dottorando di ricerca in Biomarcatori delle malattie croniche e complesse dell’Ateneo Magna Graecia di Catanzaro, il Prof. Michele Andreucci, Professore Ordinario di Nefrologia e  Direttore della Scuola di Specializzazione in Nefrologia dell’Ateneo Magna Graecia di Catanzaro, il Prof. Stefano de Franciscis, Ordinario di Chirurgia Generale, Direttore della Scuola Alta Formazione dell’Ateneo Magna Graecia di Catanzaro.

“L’equipe impegnata in questi studi ne sta già portando avanti altri – ha concluso la dottoressa – approfondendo nello specifico le ricadute del covid-19 su altre alterazioni che riguardano l’albero vascolare periferico e nello specifico: le arteriopatie degli arti inferiori, la stenosi carotidea e la malattia venosa.”