Riapertura teatri dal 15 giugno: il Comunale di Catanzaro per ora resterà chiuso

Passafaro: "Se dicessero ad uno stabilimento balneare di riaprire ad ottobre lo farebbero? Stiamo già pensando ad alternative all'aperto"

di Carmen Loiacono
Ci siamo: lunedì 15 giugno ripartono i teatri e i cinema. Ma forse no. Cioè, possono ripartire, ma non è detto che lo facciano. Anzi, in molti – per lo più i privati – non lo faranno proprio. Se un’istituzione come il Sistina non nasconde perplessità e spera di riaprire al pubblico a gennaio 2021 – «Non è poi detto che riusciamo comunque per quella data», ha detto in più occasioni Massimo Romeo Piparo, lasciando trapelare il rischio chiusura dello storico teatro romano dei musical -, figurarsi le piccole realtà locali che forse non avranno sulle spalle il numeroso personale – non solo di scena – del loro omologo capitolino, ma che debbono comunque confrontarsi non solo con l’assenza di compagnie in tour e di nuove uscite dei film (in controtendenza rispetto alle stagioni estive più recenti), ma anche con un periodo dell’anno assolutamente poco favorevole.

«Se dicessero a uno stabilimento balneare di aprire a settembre o a ottobre, lo farebbe? La risposta è no», afferma Francesco Passafaro, direttore artistico del CineTeatro Comunale. La struttura di corso Mazzini, infatti, terrà i battenti chiusi: «La gente sta iniziando adesso a uscire dopo la quarantena, chi verrebbe a chiudersi in teatro in questo momento?». Ma dalle parti del Comunale ci hanno abituati ad affrontarle di petto le difficoltà, non a evitarle: «Stiamo pensando alle attività da svolgere all’esterno, ipotizzando anche una sorta di cinema all’aperto – spiega Passafaro -. Non è così semplice, però. Oltre alla necessità di caratteristiche tecniche particolari da verificare, c’è sempre una difficoltà nelle arene: i distributori se non hanno la certezza di un rientro, non mandano le pellicole. E quindi significa che i film disponibili sono pochi, a prescindere dal pagamento o meno del biglietto».

Per gli amanti del cinema, che ancora hanno voglia di rimanere sul divano a guardare un buon film, Il Comunale offre già un’alternativa alle piattaforme online a pagamento – loro sì che ci hanno guadagnato dalla quarantena -, il teatro catanzarese è infatti l’unica struttura in Calabria che ha aderito al progetto “Io resto in sala”, vale a dire la messa a disposizione di alcuni titoli in uscita in queste settimane sul sito stesso del CineTeatro: attraverso il pagamento online di un biglietto – al costo consueto -, e agli orari di programmazione che generalmente vengono seguiti in sala, gli spettatori possono vedere il film direttamente da casa. Non è la stessa cosa, ma ci somiglia: «In realtà per noi è un esperimento, una sorta di prova generale per l’inverno che verrà– spiega ancora Passafaro -. Mantenere attivo il progetto anche dopo l’estate, ci potrà permettere di utilizzare sia la proiezione online sia quella in sala, senza dimenticare il teatro, perché quando vengono allestiti spettacoli, generalmente, non possiamo fare cinema. In questo modo invece, è possibile e questo significa anche ottenere più titoli, perché ai distributori possiamo garantire più giorni di programmazione, che non è poco».

Le idee ci sono e l’entusiasmo pure. E’ l’ottimismo a essere a fasi alterne, messo a dura prova dal confronto con qualcosa che non dipende da loro: «Ancora non sono arrivati gli aiuti che aspettiamo. Anzi – sottolinea l’autore e regista -, attendiamo la possibilità di accedere agli aiuti. Ci sono tanti bandi, tante iniziative per cinema e teatri, ma tuttora non c’è la possibilità di accedervi. Ci sentiamo sospesi, come in un limbo». C’è da dire, inoltre, che sull’utilizzo in scena delle mascherine, sul numero massimo di spettatori consentiti – 200 in sala, mille all’aperto, esclusi cast e dietro le quinte -, si è saputo qualcosa di più concreto solo nelle ultime ore, «Le informazioni ci sono sempre arrivate in modo frammentario, ogni volta da verificare».

Eppure, Passafaro e i suoi non rimarranno ad ogni modo fermi: se durante il lockdown hanno mandato online le loro commedie più riuscite, e hanno mantenuto attivissimo il laboratorio di teatro – forse ci sarà anche il saggio conclusivo -, con incontri con artisti di vari livelli, da Lorenzo Lavia a Monica Guerritore, passando per Giuseppe Abramo, Andrea Sirianni, e poi ancora Matteo Belli e Francesco Colella, per citarne qualcuno, adesso pensano a come alleggerire l’estate: «In questi mesi abbiamo comunque intrattenuto il nostro pubblico, ora è impossibile farlo da casa, le persone vogliono uscire – afferma Passafaro -. Faremo qualcosa di particolare, all’aperto, anche ironizzando, sempre nel pieno rispetto di chi ha subito perdite e ha sofferto, sul coronavirus. Sì, lo faremo». E dopo? «Se il Sistina è in difficoltà – conclude -, un teatro appena nato, piccolino, con le nostre sole forze ha i suoi problemi. Penso che dovremo praticamente ricominciare da capo, da zero. La cosa più importante che dico adesso è: vediamoci di persona. Ci vuole un poco di entusiasmo».