Sacal, ecco chi è Renato Caruso, l’uomo che ha ‘sparigliato’ le carte

A colloquio con l'industriale lametino con molti interessi anche nel quartiere marinaro del capoluogo  LUCIA: BENE INGRESSO DI CARUSO IN SACAL AUMENTO DI CAPITALE SACAL

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    Un grande flipper in un ufficio che è al centro del grande spazio della sua azienda. Sulla scrivania le foto dei nipoti. È da qui che Renato Caruso gestisce i suoi affari e pensa ai suoi affetti . Nicastrese di nascita, fiorentino di adozione, calabrese di testa e di cuore. Renato Caruso è l’uomo che ha sparigliato le carte nell’affaire aumento di capitale della Sacal. Renato Caruso è il patron di Eurobed, azienda che occupa uno spazio rilevante nell’area industriale di Lamezia Terme e che si occupa della produzione di macchine per i giochi, evoluzione di quel flipper di estiva memoria che è alle sue spalle. Ma Renato Caruso e la sua famiglia hanno diversificato negli anni gli investimenti, fino ad acquistare molto tempo fa un lido proprio nel quartiere marinaro del capoluogo, cosa che gli è valsa una decennale conoscenza anche con esponenti dell’attuale amministrazione comunale di Catanzaro. Azienda solida, capitali propri su cui contare e profilo  mantenuto basso per scelta, senza ostentazioni. Capo d’azienda vecchio stampo che i dipendenti chiamano signor Renato. La decisione di accettare il conferimento delle quote da parte della Lamezia Sviluppo sas di Antonino Tripodi è maturata, dice Caruso, dopo alcuni colloqui con delle vecchie conoscenze e dopo un’attenta valutazione dei numeri. “L’interessamento a Sacal – dice Caruso – è del tutto personale. Nessun coinvolgimento dell’azienda o di altre attività della mia famiglia . Vivo da molti anni a Firenze dove sono cresciuti i miei figli e stanno diventando grandi i miei nipoti. Ma il legame con questa terra è troppo forte perché è legame di sangue. Ed in una valutazione che tiene conto di tutto, degli affari e degli affetti, in prospettiva, sono convinto che investire in un aeroporto che per altro ha prospettive di crescita strutturali significa investire nel futuro”. È abbastanza consapevole del fatto che la sua presenza in assemblea abbia creato qualche dubbio. “Avevo comunque chiesto un incontro a qualcuno dei soci prima ma non è stato possibile poi realizzarlo- continua Caruso – qualcuno lo conoscevo già, ma non c’è alcun intento speculativo in un’operazione che ha l’intento di dare un personale contributo allo sviluppo si una regione di cui Catanzaro e Lamezia sono il cuore” . E proprio sul dialogo tra le due città che Caruso concentra la sua attenzione “La conurbazione tra queste sue città, ancorché ognuna con le sue specificità e peculiarità che dovranno essere mantenute, sarà un passaggio inevitabile per l’intera Calabria che non può trovare nella sua area centrale un imbuto, ma deve trovare un volano di sviluppo”. E sulla questione delle azioni inoptate, che è quella che ha più agitato gli animi Caruso risponde con un’altra domanda “Perché i soci che avevano il tempo e credo anche la possibilità di farlo non hanno sottoscritto ? Io credo che la partecipazione pubblica sia fondamentale nella gestione della Sacal e proprio con la parte pubblica io credo che ci saranno meno difficoltà di dialogo”. Insomma Renato Caruso non ha intenzione di essere una mera comparsa nel nuovo scenario che si profila per Sacal. Lunedì ci sarà una nuova assemblea alla quale Renato Caruso arriverà deciso a mantenere la quota chiamata in gergo minoranza di blocco che è pari a circa il 23 per cento. 

    Giulia Zampina

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