Celia: Calabria assente dalla manovra di bilancio del Governo

Il consigliere comunale di Fare per Catanzaro: documento varato dall'esecutivo manca, dunque, di una visione capace di costruire una strategia di rilancio organica

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“E’ ancora il sud il grande assente della manovra di bilancio targata Lega-M5S”. Lo constata Fabio Celia consigliere comunale di #Farepercatanzaro. “Nonostante il Meridione faccia registrare ancora un consistente divario nei confronti del resto del Paese, sia rispetto ai dati economici che riguardo ai temi delle infrastrutture, del lavoro, del sociale, della sanità, del dissesto idrogeologico, della sicurezza e della legalità, il governo del cambiamento non cambia nulla rispetto a quelli che lo hanno preceduto. Non vi è nessun provvedimento che possa  dare fiato alle attività imprenditoriali, quindi al lavoro, né per il welfare, altro tema di grande divisione con il nord del Paese. Per non parlare di fondi per la sanità, per colmare la notevole disparità tra la Calabria e le regioni settentrionali e per le infrastrutture  e la tutela del territorio pesantemente  compromesso  dalle recenti alluvioni. Dotare il sud di un sistema aeroportuale efficiente,  di una rete ferroviaria ad alta velocità; dare avvio immediato alle Zes;  un piano per la messa in sicurezza degli edifici scolastici, per il recupero delle aree degradate rimettendo in  moto i finanziamenti già previsti dal precedente governo Gentiloni. Il Documento di economia e finanza varato dal Governo “gialloverde” manca, dunque, di una visione capace di costruire una strategia di rilancio organica. Per  rimettere in marcia l’economia del Mezzogiorno, la manovra economica avrebbe dovuto concentrare uno sforzo sull’aumento degli investimenti pubblici in infrastrutture e sul sostegno agli investimenti privati per far crescere la produttività. Solo questi stimoli, accompagnati da una diminuzione delle tasse sul lavoro, sono in grado di fare crescere l’occupazione. Per quanto riguarda il sud, infatti, pare proprio che questa legge di bilancio compia qualche passo indietro rispetto a quel poco che era stato fatto in precedenza con le leggi di bilancio. Manovre economiche senza un profilo elevato ma le cui misure avevano dato spinta all’attività dell’impresa, e a favorire gli investimenti privati attraverso la leva  della Zes. Il tema della povertà, poi, deve certamente essere una priorità per il Paese, ma il Reddito di cittadinanza non può essere assolutamente la soluzione per la crisi del Mezzogiorno. Per il sud solamente la programmazione di un complesso di interventi potrà essere in grado di risollevare le condizioni economiche della Calabria, in particolare, e creare nuove occupazioni. Rispetto a queste  tematiche  il governo regionale non può essere sollevato dalle proprie responsabilità. La giunta Oliverio, infatti, non è riuscita a garantire l’accelerazione promessa e le riforme attese sono rimaste ferme al palo. Alla deputazione parlamentare calabrese, in particolare a quella che ha lo stesso colore politico del Governo, chiedo  di  avviare un confronto  propositivo finalizzato a risolvere i problemi del territorio. Questa è una lotta politica che deve appartenere a tutti

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