Morte Amato, Abramo: al posto di lacrime i suoi ricordi più belli

'In questo momento di dolore sia di conforto la sua ironia, il ricordo della sua battuta sempre pronta che ci manca terribilmente'

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Oggi l’ultimo saluto a Rino Amato. – scrive il sindaco Sergio Abramo in una lettera aperta. Sono ancora incredulo per una notizia che ci ha colto come un fulmine a ciel sereno. Avremmo dovuto incontrarci ieri mattina a Palazzo de Nobili per scambiarci gli auguri di buone feste, insieme a tutti i dipendenti comunali, un’usanza che ogni anno rappresenta un momento speciale da condividere staccando per un attimo la spina dal tram tram quotidiano. Ci aveva sorpreso la sua assenza, così come i tanti tentativi di telefonargli durante la mattina erano risultati vani. Rino era solito rispondere sempre e quando le nostre preoccupazioni si sono, purtroppo, rivelate fondate, il dolore, misto a incredulità, ha preso il sopravvento e tutto il resto è passato in secondo piano. Come tanti altri che hanno avuto la fortuna di conoscerlo e frequentarlo, da amico o professionista, non posso esimermi dal ricordare una grande persona che ho avuto l’onore di avere al mio fianco.

Dopo l’esperienza maturata alla Provincia, ho voluto fortemente che Rino potesse condividere il grande bagaglio di competenze e professionalità anche al comune di Catanzaro, nominandolo in primis dirigente alle grandi opere e, per ultimo, all’edilizia privata. Tanti degli obiettivi che abbiamo raggiunto in questi ultimi anni si devono anche al suo contributo instancabile e all’apporto di idee e di energie che ha offerto all’amministrazione fino all’ultima sera, prima di andarsene in maniera silenziosa e discreta, con quegli stessi tratti che hanno caratterizzato la sua figura umana e professionale. Rino è stato anche un grande appassionato di sport, forte infatti era il suo amore per i colori giallorossi del Catanzaro e della Roma, e di musica, lui che è stato la mente di “Settembre al Parco” e di quella seconda casa su cui aveva creduto tanto, chiamata Museo del rock. E ancora, la ricca collezione di vinili di cui era profondamente geloso e i tanti aneddoti che era solito condividere anche con me, svestiti i panni di dirigenti e amministratori.

In questo momento di dolore, che pervade tutti coloro che lo hanno conosciuto, vorrei che a prevalere fossero i ricordi più belli legati alla sua persona. E che al posto delle lacrime, trovasse spazio l’ironia e la battuta sempre pronta che Rino era solito regalarci e che ora ci manca terribilmente”.       

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