Codacons: ‘Da case farmaceutiche 967mila euro ai medici di Catanzaro’

Il dato è relativo alla città di Catanzaro e il Codacons ha presentato un esposto all'Autorità anticorruzione


“Tra il 2015 e il 2017 le principali 10 case farmaceutiche operanti in Italia hanno versato nelle tasche di 253 medici di Catanzaro la bellezza di 967.264 euro attraverso finanziamenti e sussidi di vario tipo“. E’ quanto afferma in una nota il Codacons “che ha realizzato un apposito report sulla base dei dati ufficiali”.

“I numeri che emergono – sostiene Francesco Di Lieto – sono impressionanti: 32.623 tra medici, fondazioni e ospedali, hanno complessivamente percepito in Italia 163.664.432,70 euro nel periodo compreso tra il 2015 e il 2017. Soldi versati dalle aziende Abbvie, Almirall, Merck, Msd, Hospira, Pfizer, Pfizer Italia, Pierre Fabre Pharma, Pierre Fabre Italia, GlaxoSmithKline a titolo di accordi di sponsorizzazione, donazioni, viaggi, quote di iscrizione, corrispettivi e consulenze, ecc. Tra questi anche 253 medici operanti a Catanzaro. Finanziamenti che ora finiscono all’attenzione dell’Autorità anticorruzione, attraverso un esposto dell’associazione in cui si chiede di aprire una istruttoria sul caso e verificare la piena correttezza delle sovvenzioni, alla luce della possibile violazione dell’art. 30 del Codice di deontologia medica che impone al professionista di ‘evitare ogni condizione nella quale il giudizio professionale riguardante l’interesse primario, qual e’ la salute dei cittadini, possa essere indebitamente influenzato da un interesse secondario’, nonché di ‘dichiarare in maniera esplicita il tipo di rapporto che potrebbe influenzare le sue scelte consentendo al destinatario di queste una valutazione critica consapevole’. Il medesimo articolo impone l’assoluto divieto per il medico di ‘subordinare il proprio comportamento prescrittivo ad accordi economici o di altra natura, per trarne indebito profitto per sé e per altri'”.

“Il Codacons – conclude la nota – rinnova la richiesta agli Ordini dei medici provinciali di imporre a tutti i camici bianchi l’obbligo di indicare all’interno degli studi medici i rapporti intercorrenti con le aziende produttrici di farmaci, al fine di garantire massima trasparenza ai propri pazienti, e chiede alle Asp e alla Guardia di finanza di verificare tutte le prescrizioni erogate dai medici inseriti nel report, accertando eventuali squilibri a favore delle aziende finanziatrici”.