Concorso docenti di sostegno: dopo ricorso al Tar denuncia in Procura

Gli aspiranti docenti di sostegno hanno denunciato tutte le irregolarità riscontrate nel corso della prova preselettiva direttamente in Procura

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di Antonio Capria

E’ finito in Procura oltre che al vaglio della giustizia amministrativa il concorso per aspiranti docenti di sostegno per alunni con disabilità la cui prova preselettiva si è tenuta il 16 aprile scorso all’ Unical. I primi test per Tfa sostegno si sono rivelati un disastro, tra prove sospese e contestazioni per gravi errori nella somministrazione dei questionari. Oltre che all’Unical, i test sono stati sospesi anche negli atenei di Potenza e Bari. L’Università della Calabria ha annullato il test per la scuola superiore, dal costo di 2.800 euro, per “alcuni errori tecnici”. All’apertura dei plichi alcuni questionari sono risultati incompleti, e l’ateneo ha spiegato che la responsabilità ricade sulla ditta esterna che gestisce i test per conto del ministero.  

Gli avvocati Giuseppe Pitaro e Vittorio Ranieri, dopo avere presentato ricorso al Tar per alcuni concorrenti, hanno presentato formale denuncia alla Procura di Cosenza, affinché vengano valutate eventuali condotte penalmente rilevanti da parte dei soggetti coinvolti.

I concorrenti hanno denunciato, per il tramite dei loro legali, una serie di comportamenti omissivi, da parte dei responsabili organizzativi, che hanno avuto finanche una grande eco mediatica sulla stampa nazionale. 
Per le prove preselettive della scuola secondaria di primo grado, l’orario di presentazione dei candidati per le formalità di rito (ovvero riconoscimento previa esibizione documenti di identità, registrazione anagrafica con firma e deposito fuori dalle aule di borse e indumenti vari) era fissato alle ore 8.30, con l’inizio delle prove che doveva avvenire alle ore 10. La durata doveva essere di 120 minuti, tuttavia, detta prova veniva annullata già alle 10.20 perché i test risultavano incompleti e riportavano errori vari. Nell’occasione, si registrava un autentico caos organizzativo. 

Sempre in data 16 aprile, nel pomeriggio, erano previste le prove preselettive della scuola secondaria di secondo grado. L’orario di presentazione dei candidati per le formalità di rito era fissato alle ore 14.30, con l’inizio delle prove che doveva avvenire alle ore 16 (per una durata di 120 minuti). 
Ebbene, le prove di preselezione, alla luce di un autentico caos organizzativo, iniziavano soltanto dopo le ore 17.20, in un clima ambientale per nulla consono per sostenere le prove.
Immediatamente, i denuncianti hanno modo di osservare come buona parte delle buste contenenti i test non erano timbrate. Alcune buste risultavano essere aperte e non sigillate.

Al momento dell’inizio dello svolgimento delle prove, il presidente di commissione ed i vari vigilanti ci chiedevano di “controllare il quaderno del test contenente le domande per verificare se c’erano errori o problemi di incompletezza, poiché al mattino, durante le prove per la scuola secondaria di primo grado, si erano verificate degli errori dentro i test con domande incomplete o che si ripetevano”. 

Anche in questa occasione, secondo quanto riportato nell’esposto, si aveva modo di registrare un autentico caos organizzativo poiché si notavano alcune persone dotate di telefoni cellulari nonché candidati che non venivano inizialmente ammessi. I candidati che hanno fatto ricorso hanno visto o appreso di numerose azioni, poco ortodosse, poste in essere da vari candidati che non hanno rispettato in alcun modo le regole previste dal bando, con chiare responsabilità omissive in capo a chi doveva invece garantire che le prove si svolgessero nella massima legalità e correttezza. Alcuni candidati hanno così avuto modo e la possibilità, per vizi ed errori nei controlli iniziali, di fotografare col proprio telefono cellulare le domande dei test e di inviarle all’esterno dell’ateneo in modo da ricevere le risposte. Il tutto come da immagini che circolavano già nell’immediatezza su internet.

Sempre secondo quanto contenuto nella denuncia, si sarebbe verificato inoltre che, una volta consegnate le schede anagrafiche e i codici a barre, circa cinquanta candidati sono andati ai servizi igienici pur non potendolo fare, poiché il regolamento prevede l’uscita (anche temporanea) dopo 60 minuti. Nell’aula si sentivano diversi telefoni cellulari vibrare o addirittura squillare, senza che i membri della commissione intervenissero. Dette prove preselettive, a fronte del caos organizzativo e dei vizi formali e sostanziali testé enucleati, terminavano alle ore 19.20. Da quanto esposto nella denuncia dei concorrenti rappresentati dagli avvocati Pitaro e Ranieri, emerge come il modus agendi ed i comportamenti posti in essere da vari candidati, con la complicità e la compiacenza di chi doveva vigilare, ha configurato una serie di ipotesi di reato che hanno viziato la regolarità e la bontà delle prove preselettive anche e soprattutto in danno degli esponenti. A ciò si aggiunge poi quanto accaduto nella compilazione dei test e nei vizi ed errori tecnici che presentavano le buste contenenti gli stessi test. Tutto quanto contenuto nella denuncia dovrà essere ora verificato e vagliato dalla magistratura.

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