Abramo su Masciari: ‘Gestito gli errori della passata amministrazione’

Il sindaco conferma che nonostante la vicenda giudiziaria nulla cambierà per la storica struttura 

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    La discussione della nuova udienza inerente la questione Masciari è stata utile per riaccendere i fari su una vicenda che ha interessato il dibattito politico e culturale per molto tempo, ridefinendone i termini e soprattutto individuando la doppia responsabilità delle due amministrazioni che hanno governato la città nel 2011. Un punto che il sindaco Abramo rilancia :”La vicenda giudiziaria, che certamente ha esposto il Comune di Catanzaro ad un grave rischio di debito fuori bilancio, e che ha visto l’amministrazione proporre immediatamente appello, fa seguito alla responsabilità e agli atti assunti dalla precedente Amministrazione. A me è toccata gestirla nel miglior modo per evitare ulteriori danni al Comune e, allo stato, non si registrano effetti riguardo ad eventuali esborsi da parte dell’amministrazione.

     

    Ciò nonostante, il Comune da oltre un anno, e ben prima della sentenza di primo grado, ha avviato i contatti con la proprietà per l’eventuale acquisizione al patrimonio pubblico del Teatro Masciari attraverso l’utilizzo di finanziamenti comunitari previsti nell’ambito di Agenda Urbana, al fine di non far pesare gli oneri di un’operazione così complessa sulle casse comunali. A tal riguardo, prosegue l’interlocuzione con la famiglia Masciari per l’acquisizione dell’immobile alle più favorevoli condizioni per l’amministrazione sottoposte alla proprietà, con l’obiettivo di ristrutturare e destinare l’immobile ad attività di inclusione sociale. Tale condizione, qualora dovesse realizzarsi, farà ovviamente venir meno ogni ragione del contenzioso in essere.

     

    L’amministrazione da me guidata prosegue, dunque, il percorso verso la soluzione di una vicenda particolarmente complessa, nell’esclusivo interesse pubblico, che consentirà alla città di Catanzaro di riavere in uso un bene storico ed architettonico di grande valore identitario nel centro storico”.

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