Disabile, scivolo pedonale chiuso da auto. I vigili lo portano di peso

L'uomo malato di Alzheimer, la moglie invalida. Gli scivoli dei marciapiedi a Bellavista tutti ‘tappati’ dalle auto in sosta. I vigili urbani intervengono, sollevano la carrozzina fino ad accompagnare l'anziano a casa . Prezioso l'apporto di un passante


Non era bastata quella pedana di legno fatta costruire apposta, a loro spese, in condominio. Le barriere sono anche quelle che ci si ritrova tra i piedi e messe lì dall’inciviltà quotidiana dei cittadini. Lo hanno potuto vedere bene con i loro occhi due anziani signori, lui col morbo di Alzheimer, la signora, la moglie, con una disabilità riconosciuta al 100 per cento, che approfittando del primo giorno di sole hanno pensato oggi di prendere un po’ d’aria nel quartiere di Bellavista. Insieme, come sempre, da più di cinquant’anni. Sempre insieme a superare ogni difficoltà. Uno sguardo verso l’azzurro, sulla terrazza del rione che affaccia verso il mare, una boccata d’aria fresca. Un orizzonte così vasto davanti agli occhi.

Poi quella barriera – ma una barriera di inciviltà, voluta dagli stessi cittadini – a guastare il sereno. Gli scivoli dei marciapiedi sono tutti ‘tappati’ dalle auto in sosta. Senza possibilità di proseguire. Di uscire. Bloccati. Una città che diventa all’improvviso incivile, fino a vietare a chi ha una disabilità di potersi muovere. Fermati su un marciapiede dalla sosta selvaggia delle auto, barriere architettoniche senza alcun rispetto verso chi vive su una carrozzella, chi ha difficoltà a muoversi autonomamente.

Che fare allora? Non resta che chiamare aiuto. La signora pensa di rivolgersi alla Polizia municipale. ‘Sono arrivati dopo circa venti minuti – ha raccontato – ci hanno soccorso. Materialmente hanno preso di peso la carrozzella, hanno sollevato mio marito  e ci hanno aiutato accompagnandoci fino a casa. Un gesto di grande cortesia e umanità. Ringrazio anche un giovane che ci ha aiutato a sollevare mio marito quando i vigili non erano ancora arrivati. Qualcosa di non scontato, che vogliamo ricordare e ci ha fatto sentire meno soli’.

Laura Cimino