Vecchio ospedale Civile: ‘Il degrado si combatte con valorizzazione’

Elena Bova ricorda come sulle sorti del comparto edilizio dell’antica struttura conventuale dei Padri Eremitani di Sant’Agostino, il Comitato ha incentrato molte delle proprie energie


Elena Bova* – “Davanti all’edificio del vecchio Ospedale Civile di Via Acri, mentre si svolgeva la manifestazione ‘Degrado in Corso’ organizzata dalla sezione catanzarese di ANCE Giovani, c’eravamo anche noi di Italia Nostra Catanzaro e alcuni rappresentanti delle Associazioni che hanno dato vita al Comitato per la tutela e la valorizzazione del centro storico cittadino. A noi non interessano le primogeniture, ma è pur vero che sulle sorti di quel comparto edilizio che, ricordiamo, altro non è se non l’antica struttura conventuale dei Padri Eremitani di Sant’Agostino, sorta nel 1561 ai margini orientali dell’allora perimetro urbano della Città di Catanzaro, il Comitato ha incentrato molte delle proprie energie, con sopralluoghi, ricerche d’archivio, elaborazioni grafiche, report fotografici e relazioni che sono state ufficialmente messe a disposizione della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio competente per la città di Catanzaro. Italia Nostra e il Comitato operano affinché l’antico Convento di Sant’Agostino, i cui elementi architettonici sono ancora in larga parte facilmente riconoscibili e che, addirittura, potrebbe celare remote frequentazioni del sito, diventi oggetto di una illuminata e prestigiosa operazione di recupero e valorizzazione, tale da restituire a questo palinsesto architettonico identitario della città di Catanzaro la dignità storica e culturale che merita. Riteniamo che la salvaguardia dell’identità culturale cittadina e la lotta al degrado passi solo attraverso il mantenimento e la valorizzazione delle presenze storiche architettoniche, specialmente nella nostra città che più volte ha visto il piccone demolitore cancellare importanti e pregevoli manufatti. E non si pensi che, oggi, siano scomparse le opzioni distruttive o siano maturate nuove sensibilità in certi ambienti cittadini, propensi alla demolizione, per ricavarne aree edificabili o da adattare a servizi (si pensi che, per il Convento di San’Agostino qualcuno incomprensibilmente ipotizza l’utilizzazione a pubblico parcheggio mentre a poche centinaia di metri sono disponibili la capiente Area Parcheggio del Musofalo e il Parcheggio Multipiano del Politeama, sul quale si dovrebbe investire per la sua rifunzionalizzazione), e all’alienazione, anche spregiudicata, di immobili di alto contenuto storico-identitario, architettonico e culturale quale, ultimo in ordine di tempo, il trecentesco Monastero di Santa Chiara. Siamo anche convinti che un approccio multidisciplinare a qualsiasi manufatto storico, come è l’ex Convento di Sant’Agostino e la Chiesa di Santa Maria del Soccorso ad esso annessa, è metodologia indifferibile e per tale motivo pensiamo che la destinazione futura di un manufatto di tale importanza, per la testimonianza dell’evolversi della storia cittadina, non possa essere delegata ad enti amministrativi, lontani fisicamente e spesso distratti o lontani emotivamente e spesso interessati solo a processi e produzioni edilizie immediate. Salvo poi a registrare il rammarico, per l’occasione perduta di una diversa storia, delle generazioni seguenti. Pertanto chiediamo che il Sindaco, che ha tanto a cuore le sorti di una importante porzione del tessuto storico della città, di indire una conferenza nella quale le diverse anime della città, le diverse sensibilità, le diverse impostazioni culturali e i diversi approcci al recupero del Complesso del Convento di Sant’Agostino possano trovare libera possibilità di esprimersi e confrontarsi, per arrivare ad un percorso condiviso che sia la sintesi della migliore destinazione d’uso possibile di un bene che è bene comune per eccellenza”. 

*presidente Italia Nostra sezione di Catanzaro