‘Radici nel vento’, la prima opera di Pier Vincenzo Gigliotti

La storia dell'amicizia vera con il giornalista Alberto, dell'amore verso il proprio padre e della passione per quell'eroe della porta accanto - o per meglio dire: del piano di sopra - chiamato Massimo Palanca

Più informazioni su


    Le radici, simbolo della tradizione che da sempre unisce passato e presente, padri e figli, in una linea di passione ininterrotta nel tempo. Il vento, mezzo che culla e trasporta i ricordi, che in una città come Catanzaro a volte accarezza, a volte schiaffeggia, raccontando però sempre qualcosa a chi sa ascoltare e riconducendo sempre il pensiero ai luoghi astratti del cuore. Radici e vento. Anzi: “Radici nel vento”.

    Così si intitola l’opera prima di Pier Vincenzo Gigliotti, un romanzo autobiografico che già dalla copertina tradisce il suo background autenticamente catanzarese e giallorosso per poi all’interno aprirsi alla lingua delle emozioni con una storia in cui è facile riconoscersi, specie se come l’autore si è cresciuti sui tre colli. La storia di un padre, della sua meravigliosa infanzia che sarà eredità per le figlie, e dei tanti ricordi di una vita vissuta accanto a personaggi dapprima sconosciuti, poi diventati famosi. La storia dell’amicizia vera con il giornalista Alberto, dell’amore verso il proprio padre e della passione per quell’eroe della porta accanto – o per meglio dire: del piano di sopra – chiamato Massimo Palanca. Edito da Local Genius, l’opera di Gigliotti – avvocato e dal 2018 anche responsabile dei Progetti Speciali nell’US Catanzaro del presidente Noto – inaugura la nuova collana “Petali” dedicata alla narrativa identitaria evidenziando la forza di un passato che da queste parti non sbiadisce e neanche passa, di una catanzaresità viscerale dispiegata a trecentosessanta gradi nella quotidianità, cristallizzata e quasi sacralizzata nei colori giallorossi, nella liturgia della domenica allo stadio, nella passione travolgente di un’intera comunità per la sua squadra di calcio che si fa appartenenza ed essenza.

    L’eroe che dopo tanti gol impossibili dalla bandierina è chiamato ad andare sul dischetto del rigore per la rete più importante del campionato, e di riflesso, quasi intrecciati, i tanti rigori che la vita ad ognuno riserva. Una storia di radici e ricordi che come una traiettoria di Palanca dalla bandierina si fa guidare dal vento per insaccarsi dritta nell’intimo del lettore.

    Gianfranco Giovene

    Più informazioni su