‘Vogliamo Consiglio Comunale ad hoc per recupero Stazione Sala’

Sono 28 associazioni culturali che vorrebbero un consiglio aperto ai parlamentari di qualunque colore politico


“Ci sono momenti, nella storia amministrativa di una città, in cui farsi trovare impreparati di fronte ai programmi di investimento statali ed europei può determinare la compromissione di ogni possibilità di crescita nei più svariati settori, da quello infrastrutturale a quello turistico, da quello imprenditoriale al sociale, dal culturale a quello commerciale. Oggi sembra proprio che sia uno di questi momenti, giacché è ormai certo che il neonato Governo M5S-PD ha intenzione di destinare cospicue somme per finanziare un corposo numero di interventi che saranno realizzati nel Sud d’Italia e, tra questi, una parte rilevante è destinata alle infrastrutture ferroviarie per limitare/eliminare il gap esistente con il resto del Paese”. Lo chiedono 28 associazioni culturali di cui si è fatto portavoce l’ingegnere Claudio Ruga in un comunicato stampa.

“Catanzaro – è scritto nel comunicato – è in grado di proporsi per accogliere investimenti e interventi nel settore infrastrutturale ferroviario? Sembra proprio di no. E questa impreparazione ci allarma perché notizie di stampa ci fanno apprendere che in altre province calabresi siano già state elaborate concrete idee progettuali per i loro territori. Nel Capoluogo di regione evidentemente non ci si rende conto che l’occasione che si presenta è unica ed irrepetibile per tentare di uscire dall’isolamento in cui la città è sprofondata da oltre un decennio. Da quando, cioè, a causa della sciagurata dismissione della Stazione ex FS di Catanzaro Sala, i catanzaresi sono stati privati di uno scalo urbano ferroviario e dei relativi collegamenti extraregionali su ferro, obbligandoli a far uso della propria auto per raggiungere la Stazione di Lamezia Terme, oppure a ricorrere alla imperante mobilità su gomma con le conseguenze di pesanti disagi per l’utenza e di inquinamenti dannosi per l’ambiente  e il clima, proprio in questi tempi in cui alle amministrazioni, dallo Stato ai Comuni passando per le Regioni, si chiede un comune agire, in modo deciso e rapido, per fermare la crisi climatica globale, intensificando e allargando gli investimenti in efficienza energetica ed energie rinnovabili e disinvestendo, il prima possibile, dall’economia dei combustibili fossili”.

Le 28 Associazioni culturali che stanno portando avanti la lotta per il recupero della tratta ferroviaria Catanzaro Lido – Settingiano e la restituzione alle sue originarie funzioni della Stazione ex FS di Catanzaro Sala, che già hanno incontrato il Sindaco di Catanzaro e l’Assessore regionale ai Trasporti, rispettivamente il 12 e 13 giugno 2018, ricevendo da entrambi apprezzamento per la proposta tecnica, la cui esecuzione rimaneva purtroppo subordinata al reperimento delle fonti di finanziamento, ritengono che “sia giunto il momento di conoscere, attraverso un consiglio comunale convocato ad hoc aperto ai parlamentari di qualunque colore politico ed ai rappresentanti del Comitato di Associazioni pro Stazione di Sala, se la città vuole sostenere questa giusta battaglia di crescita per il Capoluogo di Regione, assegnando un indirizzo di sviluppo futuro ad un’area che aveva dato alla città lustro, ricchezza e benessere, e impegnando gli organismi comunali per ogni opportuno e necessario intervento presso la Regione Calabria e i competenti Ministeri del Governo”.

Sottolineano, inoltre, che “il recupero della Stazione di Sala non entrerebbe in conflitto con la realizzanda metropolitana di superficie in ordine al tracciato dei binari, all’utilizzazione del fabbricato della Stazione e alla destinazione dell’ex area merci a parcheggio dei pullman, riteniamo utile evidenziare che, oggi, ogni stazione ferroviaria è concepita non come punto di arrivo e di partenza ma come un luogo di incontro, dove nascono veri e propri centri culturali/commerciali e la loro collocazione ricade quasi sempre nei centri urbani (Roma, Firenze, Bologna, Parma). Nel caso di Catanzaro, poi, la realizzazione di un passante ferroviario mediante una struttura di linea denominata ‘racchetta’ ricadente a valle dello sbocco della vecchia galleria del Sansinato, consentirebbe di offrire a Trenitalia varie possibilità di collegamenti avendo a disposizione un circuito che collegherebbe in sequenza Lido-Sala-Germaneto-Lido e viceversa.

Le 28 Associazioni si augurano che “dalla riunione ad hoc del Consiglio Comunale scaturisca definitivamente e senza alcun dubbio se Catanzaro vorrà riparare alla situazione vergognosa in cui attualmente versano i collegamenti ferroviari extraregionali e ridare dignità ad un capoluogo di regione, assicurandogli ogni opportunità di crescita e sviluppo, oppure se vorrà continuare a proseguire sulla strada già intrapresa di un continuo e costante declino”.

I nomi delle 28 Associazioni Culturali

“Antonino Greco”, “ Archeoclub”, “Arte di Parte”, “Centro Ricerca Arte Tessile”, “Vittorio Butera”, “Calabria Giovane”, “Il Campo”, “Cara Catanzaro”, “Cillene”, “Cittadinanza Attiva”, “Comitato di Quartiere Rione de Filippis”, “Gruppo Storico Città di Catanzaro”, “Catanzaro nel Cuore”, “Periferie Mediterranee”, “Istituto di Studi Storici”, “Catanzaro è la mia Città”, “Mirabilia”, “Osservatorio per il Decoro Urbano”, “Petrusinu ogni Minestra”, “Sala 365”, “Catanzaro in Movimento”, “Solaria”, “S’è Desta”, “ Gentlemen’s club”, “Associazione Modellisti Catanzaresi”, “Bene in Comune”, “Calabrolombarda” (Milano), “Italia Nostra”.