Intimidazione a giornalista, quattro rinvii a giudizio

Il 24 febbraio il processo a presunti mandanti ed esecutori del danneggiamento dell’auto a Sabrina Amoroso. Ammesso come parte civile il Sindacato dei giornalisti


Di Antonio Capria

Sono stati rinviati a giudizio dal gup Paola Ciriaco i quattro imputati nel processo scaturito dalle indagini sull’incendio dell’auto della giornalista Sabrina Amoroso, vittima di una rappresaglia per avere scritto, nel 2014, sul quotidiano Gazzetta del Sud, la notizia del fermo di alcuni soggetti ritenuti indiziati di gravi delitti in un’operazione di Polizia denominata “Luxury” a Montepaone Lido. Le indagini condotte dai carabinieri hanno consentito di chiudere il cerchio nei confronti di quattro persone: Raffaele Pitingolo, 61 anni, residente a Stalettì, quale organizzatore e mandante; Marco Buttà, 28 anni, e Roberto Iania, 27, entrambi di Montepaone, ritenuti gli esecutori materiali; Francesco Fiorentino, 34 anni, di Montepaone, oggi collaboratore di giustizia, indicato dagli inquirenti come colui che avrebbe fatto da intermediario e reclutato gli esecutori. Tutti e quattro sono accusati di danneggiamento seguito da incendio, e compariranno davanti al Tribunale monocratico di Catanzaro il prossimo 24 febbraio per l’apertura del dibattimento.

Nel corso dell’udienza preliminare il pm Pasquale Mandolfino ha ricostruito la lunga e complessa attività di indagine che ha consentito di stringere il cerchio nei confronti degli indagati, che avrebbero compiuto una vera e propria ritorsione nei confronti della giornalista, che si era “permessa” di diffondere con il suo articolo l’esecuzione del fermo dei figli di Pitingolo, Alessandro e Giuseppe. Già nelle relazioni di polizia giudiziaria seguiti al danneggiamento emerge come gli animi dei familiari di Pitingolo già in caserma si iniziassero a scaldare contro i giornalisti, e come alcuni giornalisti fossero stati affrontati a muso duro da Pitingolo. Poi l’avvistamento della vettura degli esecutori materiali nei pressi dell’abitazione della giornalista, i tabulati telefonici e le registrazioni delle telecamere di sorveglianza hanno consentito di dare riscontro alle dichiarazioni autoaccusatorie di Fiorentino.

Ad essere ammesso come parte civile, oltre ai 4 danneggiati dall’incendio, tra cui la giornalista Sabrina Amoroso assistita dall’avvocato Fabrizio Costarella, anche il Sindacato dei giornalisti della Calabria, rappresentato dall’avvocato Rosario Errante, che ha rimarcato il valore simbolico della presenza accanto alla giornalista, parte offesa sostanziale della vicenda, e l’impegno a difesa del diritto dei giornalisti a svolgere il proprio lavoro senza essere soggetti ad alcun tipo di intimidazione, nella piena libertà di offrire un servizio all’opinione pubblica.  

Del collegio difensivo fanno parte gli avvocati Salvatore Staiano, Sabrina Apollinaro, Vittorio Viscomi e Fiormonti del foro di Latina, intervenuto in videoconferenza.