Quadri tattili realizzati nella casa circondariale di Catanzaro VIDEO foto

Il progetto Aives che porterà opere d'arte 'visibili' a tutti nei vari musei di Italia, create dai detenuti catanzaresi


Guardare attraverso le mani un’opera d’arte anche se con gli occhi non è possibile vedere. È questo l’obiettivo del progetto Aives, Arte e innovazione: visione, emozioni, sensazioni che cerca di realizzare il sogno di rendere i luoghi dell’arte accessibili a tutti attraverso le emozioni comunicando attraverso i sensi fisici. Li chiamano quadri tattili. Riproducono, apparentemente, gli originali, ma nella sostanza sono profondamente diversi. Questo perché chi guarda può toccare le parti tridimensionali realizzate artigianalmente dai detenuti della Casa circondariale di Catanzaro “Ugo Caridi”. Pitture, affreschi, mosaici, decorazioni su vasi, per i non vedenti, attraverso un approccio che coinvolge quanti più sensi possibili e che rende l’esperienza interessante, innovativa ed accessibile al pubblico più ampio. Così nel giorno dell’evento finale, è stato possibile ammirare “La stanza di Arles” di Vincent Van Gogh, che vanta l’eccezionale collaborazione di Roberto Vecchioni come voce narrante e di Alessandra De Luca, attrice e doppiatrice, ed “Europa sul toro”, affresco pompeiano conservato al Museo Archeologico Nazionale di Napoli che ha autorizzato la sperimentazione su questa opera. Quest’ultima riproduzione è stata realizzata con il contributo dei detenuti del penitenziario di Catanzaro ed è raccontata dagli attori Francesco Colella, Romina Mazza e Salvatore Conforto

Ma anche “Il figlio dell’uomo” di René Magritte. Tutti sono stati replicati con gli stessi materiali di cui sono fatti gli oggetti rappresentati, video animati e con effetti 4D che, grazie a suoni, profumi, vibrazioni, accompagnano l’utente in un viaggio all’interno e oltre l’opera.

Il progetto ed i risultati ottenuti grazie alle sperimentazioni effettuate, sia presso l’Irifor, Istituto per la Ricerca, la Formazione e la Riabilitazione, sezione di Catanzaro che presso l’Istituto Cavazza di Bologna e il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, sono stati presentati dai partners:  Elena Console, per la società Tea di Catanzaro, soggetto capofila; Valentina Rossetti, per il Dimeg dell’Università della Calabria; Stefania Mancuso, per la società Omniarch di Lamezia Terme; Paola Rotella, per lo Studio Rubino di Catanzaro; Luciana Loprete per l’Irifor, ente di ricerca dell’Uici, sezione di Catanzaro. 

Alla manifestazione, dal titolo “Accessibilità e innovazione: esperienze a portata di mano”, hanno preso parte la sottosegretaria di Stato del Mibac, Anna Laura Orrico, l’assessore all’Istruzione e alle Attività Culturali della Regione Calabria, Maria Francesca Corigliano, il prefetto di Catanzaro Francesca Ferrandino, il questore Amalia Di Ruocco, il comandante provinciale dei carabinieri colonnello Antonio Montanaro e il comandante del Nucleo di polizia economica della Gdf catanzarese, colonnello Carmine Virno.

A fare gli onori di casa sarà la Direttrice della Casa Circondariale di Catanzaro Angela Paravati.

A.L.