La Magna Graecia di Calabria

La scrittirice Laura Baldazzi racconta la sua esperienza estremamente positiva fatta a Catanzaro all'Itas Chimirri


di Laura Baldazzi*

Arrivando con la freccia argento a Catanzaro, invitata da Dino Vitale, ideatore del geniale Progetto Gutemberg che incentiva la lettura nelle scuole e collega gli autori ai giovani lettori, mi chiedevo con una certa emozione come sarebbe stato l’incontro con scolaresche sconosciute, che erano entrate in contatto con me tramite la lettura del mio testo “Campanelle, un registro privato”.

Mi era stato destinato l’Istituto Tecnico Chimirri, adatto a comprendere fino in fondo le situazioni, i problemi, le relazioni, le strategie didattiche che descrivevo in quelle pagine, nate come un diario privato e diventate cosa pubblica grazie all’attenzione intelligente della casa editrice Galassia di Cosenza.

Per quanto fossi fiduciosa nella proverbiale accoglienza della gente calabrese, quella che mi è stata riservata ha superato ogni speranza: dagli organizzatori del progetto, Armandino Vitale e Vittoria Amantea, all’istituzione scolastica, a quella comunale nella persona di Danilo Russo, e soprattutto alla straordinaria schiera di insegnanti che hanno presentato il libro ed espresso le loro riflessioni, e, primi fra tutti, i ragazzi della scuola preparati dalla loro insegnante Rossella Mulè.

Una mattinata a dir poco luminosa, non solo per il calore con cui sono stata ricevuta, ma per la felicità di incontrare veri Maestri che hanno saputo guidare ragazzi giovanissimi alla lettura attenta e rispettosa di un diario di bordo che certo deve averli coinvolti per l’intensità della relazione che vi è rappresentata. Ma non solo… Giovanissimi allievi del primo anno hanno segnalato ciascuno i punti considerati salienti di quelle paginette, punti che toccano argomenti vitali relativi al vivere civile, all’educazione alla complessità, all’essenzialità dell’umanesimo nell’era della sfrenata tecnologia… e tutto ciò, nelle loro osservazioni, aveva il sapore dell’autenticità, di una partecipazione commovente, di una sensibilità certo nativa ma coltivata sapientemente da un’insegnante valorosa. Altri colleghi del Liceo Galluppi, Anna Maria Reda dell’Istituto Petrucci Ferraris Maresca, Gisella Gigliotti insegnante della sezione carceraria dell’Istituto Vittorio Emanuele II, hanno dato un contributo appassionato e interessante ai ragionamenti sulla scuola odierna e le sue necessità. Tutto in un clima di tale fervore, di cosi alta attenzione non formale alla missione dell’insegnamento, da farmi provare una gioia rara, in verità, e quasi una nostalgia, appena rientrata nella capitale. Dunque ho constatato di persona quali tesori si scoprono in luoghi dei quali si parla prevalentemente in toni sconsolati, e come lì, dove è nata la cultura più ricca dell’occidente, intelletti nobili riescono a vivificarne l’impronta, con una discrezione e una dignità che dovrebbe essere d’esempio al Paese. 

Per finire, due giovanissime allieve della prof.ssa Mulè mi hanno consegnato due piccole pergamene su cui sono scritte due loro poesie, ispirate dalla lettura di Campanelle. Tenerissime e intelligenti, hanno colto il senso profondo della mia avventura felice nel mondo della scuola… e hanno aggiunto a questa mia trasferta nella loro terra una dolcezza in più che riporto, indimenticabile, nella mia.

*Scrittrice