Affaire commissioni, Riccio pronto ad essere ascoltato 

Una tardiva riconciliazione dei tempi di assenza e presenza dal luogo di lavoro sarebbe alla base dell’ipotesi di reato contestata 

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    Di Giulia Zampina 

    Sarà con la presa visione dei singoli fascicoli processuali che ,gli indagati nella vicenda dei rimborsi per le sedute di commissioni consiliari, potranno avere chiara la loro posizione e quindi ribattere punto per punto alle accuse scritte per ognuno sull’avviso di conclusione indagini. È di tutta evidenza che nessuno vuole aspettare i 20 giorni a disposizione ma quanto più possibile affettare i tempi per essere ascoltati dai magistrati. Tra i primi ad avanzare richiesta Eugenio Riccio, difeso da Antonio Lomonaco . Senza voler o poter andare troppo nel dettaglio, tra le contestazioni fatte al consigliere comunale indagato, dipendente pubblico, ci sarebbe una tardiva comunicazione all’ufficio personale dell’amministrazione di appartenenza dei giorni utilizzati per attività derivante dal mandato elettivo. Un ritardo che sarebbe stato già sanato con una successiva missiva partita da Palazzo De Nobili con destinazione ufficio personale del datore di lavoro di Riccio e che sarebbe dovuta servire a riconciliare assenze e presenze. Questa , insieme ad altre argomentazioni saranno oggetto nei prossimi giorni, dei colloqui che gli indagati avranno con i magistrati.

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