‘Quinta Bolgia’, corruzione all’Asp: prosciolto uno degli imputati

Perché il fatto non sussiste nei suoi confronti, questo è il motivo che ha indotto il gup a prosciogliere il dottor Giuseppe Luca Pagnotta


Giuseppe Luca Pagnotta – imputato nel procedimento noto come “Quinta Bolgia”, che nel novembre dello scorso anno aveva portato alla esecuzione di molteplici ordinanze di custodia cautelare per gravi reati contro la Pubblica amministrazione – è stato prosciolto all’esito dell’udienza preliminare. A darne notizia con una nota stampa i suoi difensori Carlo Petitto e Saverio Pittelli.

Il Giudice dell’udienza preliminare di Catanzaro Teresa Guerrieri ha infatti pronunciato sentenza di non luogo a procedere “perché il fatto non sussiste nei suoi confronti”, scagionandolo così da ogni addebito.

Nei confronti di Pagnotta, in servizio all’Asp Di Catanzaro, la Procura della Repubblica del capoluogo contestava il delitto di corruzione aggravata
Secondo l’editto di accusa, il dottore Pagnotta “avrebbe strumentalizzato il proprio ruolo accettando di farsi corrompere per favorire l’associazione Croce Bianca nell’ambito di una procedura relativa alla fornitura del servizio ambulanze in favore dell’Asp”.

Il 12 novembre 2018 Pagnotta fanno sapere i due legali “aveva subito la perquisizione del proprio domicilio e della propria persona ed era stato posto agli arresti domiciliari, durati ben 25 giorni. La carcerazione domestica era stata interrotta solo dal provvedimento del Tribunale della Libertà che aveva riconosciuto la assoluta correttezza di tutto l’operato del dottor Pagnotta e la insussistenza dei fatti come contestati”. 

Anche la Cassazione aveva respinto il ricorso del Pm avverso la scarcerazione disposta dal Tribunale della Libertà. Cionondimeno la Procura di Catanzaro aveva deciso ugualmente di richiedere al Gup il rinvio a giudizio reiterando le gravissime accuse mosse in origine. 

Ieri la conclusione della vicenda “che – , sottolineano ancora Petitto e Pittelli – ha profondamente segnato il dottore Pagnotta nella sua dimensione familiare, sociale e lavorativa”.

Nei prossimi giorni saranno depositate le motivazioni della sentenza.