‘Ndrangheta individua i candidati, fondamentale controllo territorio’

Parole del questore Di Ruocco che parlatra le altre cose, della nuova sala operativa come punto nevralgico e propulsore della lotta alla criminalità di qualunque taglio 

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    di Giulia Zampina

    Il controllo capillare e costante del territorio, secondo quanto riferito durante la presentazione del bilancio sociale 2019, dal Questore Amalia Di Ruocco e dal vicequestore Giacomo Cimarrusti, dirigente dell’Upg-Sp, diventa l’unica strategia vincente nel contrasto alla criminalità di qualsiasi taglio. Ecco perché il lavoro della Squadra Volanti da qualche mese è supportato da una nuova Sala operativa, ultra moderna, sulla quale il Questore ha investito molto per renderla funzionale non solo al lavoro dei poliziotti ma alle esigenze dei cittadini. Secondo quanto riferito dal questore infatti, la situazione dell’ordine e della sicurezza pubblica nella provincia di Catanzaro risente della presenza delle organizzazioni mafiose appartenenti alla ‘ndrangheta, che vi opera dispiegando l’intero armamentario della potenza criminale. Essa è ormai unanimemente riconosciuta come la più potente associazione per delinquere italiana ed una delle più pericolose al mondo.

    Molteplici le manifestazioni della afflittiva invadenza delle cosche.

    Le cosche non sparano più, troppo sangue richiama le Forze dell’Ordine e loro oramai hanno capito che è più conveniente concentrarsi altrove.

    Le investigazioni hanno dimostrato una spiccata capacità delle cosche di infiltrarsi negli apparati amministrativi degli enti pubblici.

    Lo scioglimento, per condizionamento mafioso, di amministrazioni comunali e della ASP, dimostrano quanto sia stretto il legame cosche-politica-pubblica amministrazione.

    Mentre un tempo erano i mafiosi ad andare dai politici, oggi le indagini ci dicono che sono i politici che si rivolgono agli ‘ndranghetisti per avere voti. La ‘ndrangheta individua i candidati, dispone di candidati. E’ chiara quindi la commistione.

    Senza parlare del rapporto ‘ndrangheta-massoneria. Gli ‘ndranghetisti dispongono della massoneria e ne traggono benefici.

     

    Alla ‘ndrangheta interessa molto mettere nei posti di comando sue persone per gestire la cosa pubblica, in particolare il denaro pubblico, gli appalti e i contributi europei. Il sostegno dato nelle campagne elettorali viene richiesto indietro attraverso favoritismi in vari settori: appalti, licenze, assunzioni e altro.

    Con le Commissioni d’accesso si ha modo di vedere come si gestisce la cosa pubblica, a modo loro, senza rispettare le regole, le leggi.

    Politici e burocrati insieme. Perché poi un concorso, una gara la si deve espletare con gli uffici e con il personale che vi lavora.

    La ‘ndrangheta in questo territorio ha condizionato tutto, non c’è settore che non abbiano toccato.

    Nelle sue fila ci sono professionisti, avvocati, commercialisti, medici, gente insospettabile è a suo servizio.

    Dovunque ci sono soldi, affari, ci sono loro. Per muovere soldi sfruttano i canali più moderni e avanzati. Il sostegno alle aziende avviene attraverso finanziamenti, aumenti di capitali, false fatturazioni, usura. Non lasciano traccia.

    La Calabria si conferma la regione con il più alto tasso di povertà minorile. Quasi un bambino su due (il 47%) vive sotto la soglia della povertà relativa e il rischio di dispersione scolastica è altissimo.

    Le operazioni della   Direzione Distrettuale Antimafia sono la conferma di quanto finora rappresentato e cioè che in Calabria politica, burocrazia e criminalità organizzata sono unite da legami e rapporti di affari e convenienza, rendendo possibile un sistema illecito che ha compromesso il corretto impiego di risorse pubbliche.

    A tutto ciò si aggiunge un micro universo fatto di reati contro il patrimonio e spaccio di droghe nelle mani dei rom, che vengono lasciati sopravvivere dalle cosche fin quando non invadono i loro interessi

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