Pd, Gigliotti: ‘Domani con Zingaretti una riflessione sul partito’

Con incomprensibile leggerezza si cerca di presentare una cocente sconfitta in una quasi vittoria

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    Domani il segretario nazionale del PD Nicola Zingaretti sarà a Catanzaro per una discussione pubblica dopo le elezioni regionali del 26 gennaio. L’occasione è importante per avviare una riflessione sul Partito fino ad oggi del tutto assente. Con incomprensibile leggerezza si cerca di presentare una cocente sconfitta in una quasi vittoria. Si trascura il dato che la candidata del centrodestra ha ottenuto quasi il doppio dei consensi di quello del centrosinistra ( 55% a 30% ) per sottolineare il primo posto della lista del PD in una gara inesistente. Infatti una legge elettorale assai discutibile ( che lascia fuori dal Consiglio il 15% degli elettori ) favorisce la frammentazione della rappresentanza politica e la moltiplicazione delle liste utili solo a raccattare voti per il candidato presidente. Se si sottovaluta la gravità della situazione è lecito pensare che non si vogliono assumere le iniziative necessarie per risanarla. Questo risultato è infatti la conseguenza di una lunga catena di errori. Una contrapposizione interna feroce ha fatto sì che la nostra esperienza di governo regionale non raggiungesse tutti gli obiettivi sperati e non venisse compresa da tanti cittadini. Il commissariamento, che aveva come scopo il superamento dei contrasti e lo svolgimento di un congresso in cui questi trovassero composizione, si è trasformato in una totale perdita di autonomia del PD calabrese, costretto ad attendere che si assumessero altrove, in assenza di qualunque sede di confronto democratico, le decisioni che riguardavano il destino politico della regione e ha prodotto solo altri commissariamenti. Da un punto di vista organizzativo la situazione è ancora più deprimente. Il Segretario nazionale non potrà incontrare in forma riservata i gruppi dirigenti del PD perché non ci sono né i gruppi dirigenti né le sedi del partito provinciale e regionale in cui farlo.

    I circoli cittadini sono realtà puramente virtuali. Ai seggi elettorali di domenica 26 mancavano completamente i rappresentanti di lista del PD. Molte, troppe cose, non sono andate e non continuano ad andare per il giusto verso nella struttura organizzativa del partito. I risultati sono sotto gli occhi di tutti, almeno nella nostra città : assistiamo ad un preoccupante esodo di quadri e militanti che abbandonano la politica attiva o addirittura si schierano con altre forze politiche. Vogliamo affermare in tono auto consolatorio che si tratta solamente di transfughi che mirano al loro interesse personale o non dovremmo piuttosto interrogarci sulla validità delle loro motivazioni e tenere conto delle argomentazioni nei confronti del gruppo dirigente ? Di fronte a così tante e gravi lacune organizzative e a tanto evidenti segnali di inettitudine sul piano dell’agire politico non è affatto sorprendente che persone di valore, che hanno dato molti contributi al partito e alla società catanzarese, dichiarino la loro stanchezza ed insofferenza nei confronti di una situazione stagnante e priva di prospettive e si ribellino al monopolio dei soliti potentati che non riescono a risollevare le sorti della sinistra nella società catanzarese e calabrese, mirando, loro si, alla conservazione delle loro posizioni di potere. Ci soccorre la bella affermazione elettorale di Libero Notarangelo.

    Per non disperdere e valorizzare queste nuove energie occorre che il partito sia radicalmente organizzato, che i circoli vengano veramente riaperti e fungano non solo da luogo di incontro e di discussione ma anche da centri di coordinamento del consenso, capaci di aprirsi alle nuove generazioni e ad apporti della società civile. L’attuale gruppo dirigente regionale, provinciale e cittadino non si trova obiettivamente nelle condizioni di espletare al meglio questi importanti compiti. La terapia dei commissariamenti Musi, D’Attorre, Graziano si è dimostrata fallimentare, la rivoluzione annunciata da Zingaretti non si è ancora manifestata. Ora occorre che il Segretario Nazionale fissi la data per celebrare congressi autentici, partecipati, di riflessione. 

    Antonio Gigliotti, componente Assemblea “ commissariata” regionale Pd

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