Trasferimento cappuccini da Convento Monte? Comitato non molla

Critiche per alcune assenze ingiustificate in occasione dell'ultima assemblea pubblica

A conclusione dell’Assemblea pubblica, tenuta dai componenti delle diverse associazioni culturali costituenti il Comitato Permanente a favore della permanenza dei Cappuccini presso il convento del Monte di Catanzaro – si legge in una nota -, all’interno della quale sono rimbalzate accuse di immobilismo da parte dei vertici ecclesiastici e difese d’ufficio, il Comitato ha deciso per la linea movimentista.

Di fatto l’Assemblea si è svolta senza colpi di scena. L’invito rivolto a S. E. l’Arcivescovo metropolita Mons. Bertolone a portare con la Sua Eminentissima presenza la solidarietà ed il sostegno tanto auspicato non ha dato gli sperati frutti, a causa della Sua assenza. Eppure la presenza era stata assicurata da parte dell’Assessore Russo, “mediatore” dell’incontro tra il Comitato e la Curia Vescovile. Dagli organi di stampa si apprende che l’Arcivescovo non ha competenza sulla questione Monte. Il Comitato ne prende atto. Ma allora perché concordare una data con il Comitato e poi dichiarare “sopraggiunti impegni di convegno” senza inviare neanche un Suo delegato a rappresentarlo?

Altro assente ingiustificato è stato il Provinciale dei Cappuccini, padre Pietro Ammendola,  nonostante gli gli siano stati rivolti accorati e ripetuti appelli a mezzo stampa a partecipare al dibattito. il Comitato prende atto anche di questa grave mancanza di dialogo, di questo silenzio assordante che agita le coscienze dei fedeli vicini ai frati Cappuccini.

Quello che è emerso dall’Assemblea è l’aspetto “politico” della decisione intrapresa dal Capitolo sulla chiusura del Convento, una sorta di prevaricazione, di “lotta interna” portata avanti per avvantaggiare territori di minore importanza a scapito del Capoluogo di Regione Catanzaro. Chi, come il Comitato, ha a cuore le sorti della città e della comunità religiosa del Monte non può accettare tacitamente queste decisioni prive di fondamento, così scellerate e dolorose per la popolazione dei fedeli.

Ma la missione dell’Ordine dei Cappuccini non è quella di stare in mezzo al popolo? Sentire e seguire le necessità spirituali della comunità dei fedeli? Tutto ciò pare essere disconosciuto da parte di Padre Pietro Ammendola e da tutto il Capitolo. Peccato! Si un peccato di superbia commesso da costoro contro il popolo dei fedeli, contro il gregge che il Signore ha affidato alle loro cure e che, implorante, ha chiesto un dialogo, un colloquio, una parola di rispetto che non c’è stata sulla decisione di chiudere la casa religiosa del Monte.

Il Comitato Permanente ritiene che, comunque, il Capitolo sia ancora in tempo per ravvedersi dall’errore che sta commettendo e ridiscutere la decisione intrapresa durante i lavori che si terranno dal 10 al 14 febbraio. Il Comitato dopo aver fatto conoscere il grido di dolore di una città intera, attende e spera, comunque, nella Provvidenza Divina.

Nell’attesa, prima di  far partire nuove azioni di risonanza, sarà inviata una inequivocabile lettera di diffida alla Soprintendenza Archivistica affinché non venga autorizzato lo spostamento del patrimonio librario, artistico ed archivistico che si ritiene debba rimanere nel luogo di formazione, gestito nello stesso Convento”.