Coinceneritore Marcellinara: Regione comunica la “sospensione” procedimento per il rilascio dell’autorizzazione per 15 mesi

Il sindaco Scerbo: sospensione non è rinuncia. Ora CalMe dovrà fornire spiegazioni chiare

“A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si indovina. Era trascorso troppo tempo tra la comunicazione per le vie brevi della rinuncia di CalMe al progetto di ampliamento della capacità di valorizzazione energetica del CSS (combustibile solido secondario derivato dalla lavorazione dei rifiuti urbani non pericolosi) nell’impianto di Marcellinara e le azioni formali presso i competenti uffici regionali. Probabilmente il lungo tragitto dal Comune di Marcellinara alla Cittadella regionale deve aver fatto cambiare idea”.

Con queste parole il Sindaco di Marcellinara Vittorio Scerbo ha commentato la ricezione della comunicazione del Dipartimento Ambiente e Territorio della Regione Calabria che “sospende” il procedimento per il rilascio dell’autorizzazione per il periodo massimo di 15 mesi, a seguito della specifica richiesta della CalMe di sospensione dell’emanazione del provvedimento finale.

“A questo punto – ha dichiarato il Sindaco Vittorio Scerboritengo che la Calme debba fornire spiegazioni chiare su questa richiesta, perché nel dizionario della lingua italiana il significato di “rinuncia” è diverso da quello di “sospensione”. Il Comune di Marcellinara, pertanto, non può far altro che mantenere la ferma posizione assunta nel corso della conferenza dei servizi e porterà avanti ogni azione utile a far valere quanto messo a verbale con il parere negativo nella seduta conclusiva del 10 gennaio scorso. Valuterà inoltre ogni profilo di legittimità di questa ultima comunicazione della Regione che contraddice se stessa laddove nei lavori della conferenza dei servizi ha verbalizzato i termini perentori previsti dall’art. 27bis del Testo Unico Ambientale”.

“Sarebbe anche utile capire, visto che i 15 mesi di sospensione partono dalla data di ricezione della comunicazione, – ha proseguito il Sindaco Vittorio Scerbo – quando è stato deciso il monitoraggio ambientale e con quali modalità dovrebbe avvenire, considerato che è cruciale, per l’ambiente e la salute dei nostri concittadini, conoscere quale tipo di attività di esercizio si va a controllare”.

“Continueremo a batterci. Procedere nella direzione di un’autorizzazione con queste modalità  che non tengono in alcun conto le osservazioni presentate in conferenza, per noi non è accettabile, soprattutto alla luce delle tante contraddizioni procedurali e la disattesa dei verbali agli atti. Le soluzioni tecniche di maggiore protezione ambientale sono già contenute nelle memorie presentate dall’Ente”.

“Non si può consentire – ha concluso il Sindaco Vittorio Scerbo – un incremento dell’uso del CSS fino a 42.500 t/anno senza richiedere alcuna modifica impiantistica, ritenendo cioè che il sistema di abbattimento degli inquinanti, a dir poco essenziale, attualmente esistente sia anche in grado di gestire le emissioni di mercurio, cadmio, metalli pesanti, diossine, policlorobifenili e quant’altro ci si può aspettare possa essere generato da un coinceneritore di rifiuti”.