Porta figlio in ospedale: dopo prime cure medico rifiuta consulenza specialistica

Esposto di un padre alla direzione sanitaria del Pugliese Ciaccio

Di Giulia Zampina

I luoghi, le circostanze, i fatti li fanno sempre gli uomini. Così non esiste in maniera assoluta una buona sanità e una cattiva sanità. Esistono operatori della sanità che fanno coscienziosamente il proprio dovere e altri che lo fanno in modo meno accorto. E magari queste due tipologie coesistono in una stessa struttura.

Una struttura che oggettivamente scoppia e che per funzionalità e logistica non garantisce agli operatori di lavorare nel migliore dei modi. Anche se la professionalità resta una cosa personale. E così capita che qualche giorno fa un giovane si presenti con il padre in pronto soccorso, dalla nascita vive con un solo rene e anche una semplice colica diventa una cosa complicata. Questa volta il collo di imbuto non è al pronto soccorso, dove il giovane viene trattato e mandato subito in chirurgia pediatrica, anche lì le cure sono immediate, ma trattata l’emergenza i medici ritengono che ci sia bisogno di un consulto specialistico.

E così all’una di notte il ragazzo viene mandato in un altro reparto. Ecco che la velocità, la professionalità e l’assistenza si fermano. Cozzano contro il rifiuto immotivato del medico di turno di offrire la consulenza richiesta dai colleghi con la personalissima convinzione, quella del medico appunto, che trattandosi di paziente pediatrico era stato già fatto quanto dovuto.

Il paziente è dunque tornato nel primo reparto. Nessuna conseguenza nel dopo per fortuna. Ciò che resta è l’amara constatazione di essere troppo spesso da pazienti, nelle mani degli umori del momento di chi dovrebbe lavorare prescindendo da tutto. Il fatto è stato segnalato tramite esposto firmato alla direzione sanitaria e al primario del reparto.