Assolta donna accusata di minacce contro ex assessore di Catanzaro: la replica dell’avvocato Lomonaco

"Un giudice terzo ha assolto la mia assistita con la formula più favorevole perché il fatto non sussiste"

“Con riferimento alla nota diramata dall’avvocato Pino Pitaro in difesa del suo assistito, a tutela della mia rappresentata ritengo doveroso rassegnare alcune brevissime considerazioni”. Lo scrive in replica alla nota dell’avvocato Pino Pitaro, il difensore della donna assolta, Antonio Lomonaco.

“Mai mi sarei aspettato – sottolinea Lomonaco – di dover leggere che esiste la possibilità di ‘derubricare il reato di minaccia in quello di ingiuria’. Sarebbe un po’ come dire, ti assolvo per l’omicidio ma derubrico il reato in quello di pascolo abusivo (…).

Quanto ai partigiani ‘dati oggettivi’ su cui si sofferma l’avv. Pitaro, mi è sufficiente sottolineare come gli stessi lasciano il tempo che trovano, giacché un giudice terzo ha assolto la mia assistita con la formula più favorevole ‘perché il fatto non sussiste’ (in altri termini mai nessuna minaccia è esistita!), proprio a seguito delle contestazioni emerse dal narrato della presunta persona offesa, vieppiù ritenendo inutili le testimonianze a sua difesa.

Il tentativo di tirare in ballo il Comune di Catanzaro, lascia ancora più perplessi, giacché oggettivamente nulla c’entra con l’oggetto del processo.

In ultimo, con riferimento alla ‘temutissima’ richiesta di ristoro dei danni di ben 100.000 euro, a cagione di una (presunta) offesa ricevuta, la ritengo una domanda giudiziale che i latini definirebbero “extra vagantes”; ad ogni modo auguro miglior sorte di quella ricevuta in data odierna (ieri, ndr), allorquando il giudice ha respinto analoga istanza risarcitoria di appena 10.000 euro (…)“.