Polizia, sindacati: in Questura gestione Di Ruocco ricca di criticità

I sindacati dissentono con una lettera pubblicata ieri dal nostro giornale firmata dalle donne della Polizia

In riferimento alla lettera di saluta al Questore Amalia di Ruocco pubblicata ieri diamo spazio alla replica dei sindacati Siulp, Fsp, Coisp e Siap firmata dai rispettivi rappresentanti Morabito, Arcuri, Maurotti e Nuzzello

“La lettera apparsa ieri sul vostro giornale online siglate in calce “le donne della Polizia di Stato e tutto il personale dell’Amministrazione civile”, celebrative dell’ex Questore di Catanzaro Amalia Di Ruocco, ci costringono ancora una volta a prendere posizione per affermare, come al solito, verità e giustizia. Non ce ne vogliate cari amici di Catanzaro Informa, che rispettiamo da sempre come
professionisti dell’informazione, – con cui abbiamo avviato da tempo come Organizzazioni Sindacali percorsi di crescita e di sviluppo a cui teniamo molto in ragione dei fini che ci accomunano – ma i Sindacati di Polizia, per quello che rappresentano, meritano il rispetto che proviene dalla loro strutturazione in quanto organismi democraticamente costituiti, chiamati agli obblighi imposti dairispettivi Statuti, che in virtù dell’elezione dei quadri elettivi esprimono una rappresentanza che è chiamata a precise responsabilità civili e penali. Come tali abbiamo il sacrosanto diritto di sapere con chi bisogna confrontarsi in agoni anche giudiziari quando veniamo chiamati in causa e definiti, in buona sostanza, o vigliacchi o bugiardi.

Rifugiarsi dietro una fantomatica sigla come “le donne della Polizia di Stato e tutto il personale dell’Amministrazione Civile” equivale, per noi, ad oggi, a riconoscere l’avversario dialettico negli equivalenti rappresentanti delle “Allegre comari di Windsor” o del “club Pippo Pluto e Paperino”. Ciò soprattutto in ragione della circostanza che all’indomani delle esternazioni dei detti club le nostre iscritte, i nostri amici “civili”, hanno esternato il massimo dissenso circa la paternità degli assunti riportati, invitando i loro rappresentanti (cioè noi) a evidenziare non solo la loro mancata paternità del comunicato quanto l’assoluto dissenso. Della serie “Non nel mio nome!”. Nessuna titolarità e rappresentanza può essere riconosciuta a tale fantomatica sigla i cui singoli componenti e/o firmatari, a ben vedere, agiscono al di fuori
di ogni regolamento o norma di Legge. Il 27 febbraio invece per la maggior parte dei poliziotti catanzaresi ha rappresentato un giorno stupendo, da ricordare. “La liberazione” dalla gestione Di Ruocco per molti rappresenta una spinta nuova per lavorare meglio e più serenamente. Il quadro stucchevolmente adulatorio descritto cade inesorabilmente dinanzi la verità delle vessazioni cui sono stati sottoposti Funzionari e personale della Questura e delle articolazioni.

Cari amici di Catanzaro Informa, l’ex Questore di Catanzaro Di Ruocco si è accanita nella fase disciplinare, si è accanita nella redazione dei rapporti informativi, si è accanita nella gestione delle assegnazioni del personale demotivandone le legittime aspirazioni sulla
scorta di criteri parziali e non codificati. Pagine e pagine di fatti concreti dovrebbero essere riempite da chi ha subito tre anni
di negatività. Che poi ci sia qualcuno che ha vissuto un’esperienza diversa e anzi concettualmente opposta a quella vissuta dalla stragrande maggioranza dei poliziotti catanzaresi rappresentati dalle sigle sindacali firmatarie della presente nota, non può che farci piacere
e confermare che magari qualcosa di buono, nel perdurare del malessere, si coglie sempre. A voi professionisti di una testata giornalistica, che riteniamo amica dei poliziotti per una linea di redazione da sempre vicina alla cultura della legalità, non possiamo che illustrarvi in questa lettera aperta, auspicando che venga pubblicata, quali sono state le reali criticità della gestione della Questura di Catanzaro di quello che ricorderemo come il peggior questore di tutti i tempi.
Con stima immutata