Coronavirus, dimessi i due pazienti lombardi in cura al Pugliese-Ciaccio di Catanzaro

Con un volo dedicato da Lamezia tornano in Lombardia dove proseguiranno la loro riabilitazione

L’emozione di rivedere il sole dopo lunghissime settimane di isolamento in una stanza di ospedale, poi il ringraziamento allo staff medico e sanitario dell’ospedale “Pugliese Ciaccio” che si è preso cura di loro, anche dal punto di vista affettivo.

Malattie infettive

«Ogni giorno si preoccupavano di portarmi qualcosa, ho imparato a mangiare la soppressata, e forse è quello che mi ha fatto guarire dal coronavirus».

Mentre percorrono in barella la rampa che separa il reparto di Malattie infettive dalle ambulanze che da lì a poco li porteranno all’aeroporto di Lamezia Terme, non nascondono l’emozione i due pazienti lombardi guariti dal coronavirus.

Sono stati dimessi intorno a mezzogiorno di oggi, e più che della felicità di tornare a casa, parlano della voglia di tornare in Calabria, per godersi la ritrovata salute, il sole, l’ospitalità della gente.

Intanto hanno conosciuto la professionalità e la disponibilità dei medici che li hanno accuditi da quando, il 19 marzo scorso, sono arrivati in Calabria in condizioni critiche, a bordo di un aereo dell’Aeronautica militare sbarcato all’aeroporto di Lamezia Terme, su disposizione della Protezione civile nazionale, che aveva contattato il “Pugliese Ciaccio” di Catanzaro per verificare la possibilità di accoglierli in considerazione dell’ormai sempre più ridotta disponibilità di posti letto in Lombardia.

Al loro arrivo in Calabria, per le loro gravi condizioni i due pazienti –  provenienti da Bergamo e da Cremona – erano stati subito ricoverati nel reparto di Terapia intensiva dell’ospedale di Catanzaro, ma dopo una decina di giorni, dopo il risconto di sensibili miglioramenti, sono stati trasferiti al reparto di Malattie infettive del “Pugliese Ciaccio” diretto da Lucio Cosco.

I pazienti sono considerati guariti, e risultano ora negativi al Covid-19.

E sono diventati un simbolo non solo di una battaglia vinta contro il virus, ma anche della buona sanità calabrese, fatta di strutture efficienti e di medici e sanitari che hanno scelto di restare nella propria terra, dimostrando grande competenza, professionalità e umanità.

Al momento delle loro dimissioni, il personale medico e sanitario dell’ospedale di Catanzaro ha salutato con un commovente applauso i due pazienti.

I due pazienti sono stati presi in carico da una equipe medica dell’Areu, l’azienda regionale Emergenza-Urgenza della Lombardia, guidata da Guido Villa, e sono trasportati con due ambulanze all’aeroporto di Lamezia Terme grazie alla efficiente organizzazione del servizio 118 della Regione Calabria diretto da Antonio Talesa.

Arrivati in aeroporto, con la scorta del Nucleo Radiomobile dei carabinieri di Catanzaro, i due pazienti si sono imbarcati su un volo speciale per rientrare in Lombardia: per i due è previsto un periodo di riabilitazione in altre strutture sanitarie prima di tornare a casa.

Talesa (118): un miracolo raggiunto con la collaborazione di tutti

Ad attendere i due pazienti a Lamezia il direttore regionale del Servizio 118 Antonio Talesa, che ha rivolto le proprie congratulazioni al personale delle unità operative di Rianimazione e di Malattie infettive del “Pugliese”, «che si sono presi cura di loro con grande affetto». «Noi siamo quella categoria di operatori sanitari – ha detto Talesa – che hanno scelto, senza se e senza ma, di operare nella propria terra. Siamo riusciti con grande impegno a restituire questi due pazienti ad una nuova vita e questo è un miracolo che si è raggiunto grazie alla collaborazione di tutti. E’ ancora una volta la dimostrazione che il gioco di squadra paga».