FI, OC e Officine del Sud replicano a Feltri: “Il Mezzogiorno ha scritto la storia del nostro Paese”

Non c’è nulla di nobile nell’essere superiore a un altro uomo. La vera nobiltà sta nell’essere superiore alla persona che eravamo fino a ieri”

Dichiarazione dei consiglieri e assessori dei gruppi Forza Italia, Obiettivo Comune e Officine per il Sud (Ivan Cardamone, Roberta Gallo, Andrea Amendola, Tommaso Brutto, Lorenzo Costa, Antonio Angotti, Manuela Costanzo, Francesco Gironda, Rosario Lostumbo, Giulia Procopi, Domenico Cavallaro, Lea Concolino, Alessio Sculco).

“L’infelice uscita del giornalista Vittorio Feltri, che ha etichettato i meridionali come “inferiori”, ha suscitato un’ondata di malcontento tra il popolo dei social e anche importanti rappresentanti delle istituzioni e della politica calabrese hanno fornito la giusta contro risposta. Come gruppo politico non possiamo esimerci dal rispedire al mittente delle dichiarazioni che, seppur conoscendo lo stile provocatorio del direttore, sono facilmente equivocabili tanto da far trasparire una discriminazione inaccettabile nei confronti della gente del Sud.

Ancor più in un periodo di emergenza sanitaria che ha visto noi calabresi recitare un ruolo fondamentale sia ai vertici delle task force chiamare a gestire gli effetti della pandemia, sia in prima linea nell’assistenza tra le corsie degli ospedali del Nord e a livello internazionale. A Feltri, quindi, vogliamo ricordare che il Mezzogiorno ha scritto la storia del nostro Paese e che a fare le fortune dell’economia del Nord sono stati, sono e continueranno ad essere gli uomini e le donne del Sud. Feltri dovrebbe, piuttosto, concentrarsi sul perché la questione meridionale rappresenta tuttora un nodo irrisolto ringraziando, magari, tutti quei calabresi che, lontano dalla nostra terra, hanno reso un servizio prezioso e insostituibile anche nella Lombardia tanto vicina al giornalista. Ci piace chiudere con un proverbio indù: “Non c’è nulla di nobile nell’essere superiore a un altro uomo. La vera nobiltà sta nell’essere superiore alla persona che eravamo fino a ieri”.