Al carcere di Catanzaro uno striscione per commemorare il 25 aprile che celebra il 75° anniversario della liberazione d’Italia

Realizzato da un gruppo di detenuti della casa Circondariale di Catanzaro per l’Anpi con cui da tempo si collabora

Uno striscione per commemorare il 25 aprile che celebra il 75° anniversario della liberazione d’Italia. E’ stato realizzato da un gruppo di detenuti della casa Circondariale di Catanzaro per l’ANPI, Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, comitato provinciale di Catanzaro, con cui, da tempo vi è una proficua collaborazione, grazie all’intesa e agli accordi tra il direttore della struttura, Angela Paravati e il Presidente ANPI, Mario Vallone. Una progettualità che ha visto realizzati una serie di convegni all’interno del carcere sulla storia di Italia, sul valore della costituzione, sulla resistenza e sulla giornata della memoria. Incontri con docenti, giuristi, storici e costituzionalisti che si sono tenuti nel teatro del carcere con la partecipazione attiva dei detenuti.

“Avremmo voluto continuare, soprattutto per il 75° per la liberazione d’Italia, gli incontri avviati negli anni al Carcere di Catanzaro. Avevamo pensato a un grande appuntamento per il prossimo 25 aprile, ma la situazione inedita venutasi a creare con la pandemia da Coronavirus non ci consentirà a breve di rivederci”. Queste le parole di Vallone in una lettera indirizzata ai detenuti per manifestare la vicinanza della sua Associazione in tempi come questi, dove i detenuti vivono sicuramente una situazione di disagi. La lettera si accompagnava ad una serie di libri destinati alla biblioteca dei detenuti, libri di storia sulla Resistenza e la Lotta di Liberazione. E proprio per ringraziare questo apprezzato gesto, i detenuti, stimolati e incoraggiati dalla loro Direttrice, hanno realizzato, nel laboratorio di scrittura e lettura, uno striscione contenente un messaggio di speranza anche per il difficile momento che si sta vivendo.

Nella lettera scritta dai detenuti per il Presidente dell’ ANPI, che si è subito prodigato a mettere in bella vista sul balcone della sede catanzarese lo striscione, accompagnato dalle note di “Oh bella ciao”, si esprime gratitudine per il gesto non comune, sottolineando l’importanza dei temi della libertà soprattutto in questo periodo dove “siamo tutti meno liberi, perché la libertà risulta sospesa e sappiamo più o meno tutti che cos’è, cosa si prova. Tutte le volte che abbiamo avuto l’occasione di confrontarci – scrivono i detenuti – è stato un arricchimento culturale, emozionale, interpersonale. Abbiamo analizzato gli articoli della nostra Carta fondamentale che sintetizzano in modo eccellente i Diritti e i Doveri dei cittadini tutti. E ognuno di essi ha una funzione a dir poco importante, imprescindibile”.

Anche per la Direttrice i temi della cultura sono fondamentali in un percorso di reinserimento e di rieducazione, tanto che ha voluto la costituzione di un vero e proprio laboratorio di scrittura e lettura all’interno del carcere di Catanzaro, la cui gestione è affidata a un noto pedagogista italiano, Nicola Siciliani De Cumis, ed ha sempre favorito le discussioni, gli incontro e gli approfondimenti sui vari temi sociali. Il laboratorio che ha ormai superato le migliori aspettative, viene organizzato all’interno della struttura dall’Ispettore, Giacinto Longo. I detenuti Francesco Fabio, Salvatore, Alfio, Antimo, Massimiliano, Massimo, Catello, Vincenzo, Marcello Salvatore, Giuseppe e Michele, nella lettera hanno anche ringraziato per i libri che rappresentano per loro uno strumento importante “un nutrimento essenziale per lottare e sopravvivere, ma non è solo alla sopravvivenza che miriamo… la Vita, quella vera, è il nostro scopo ultimo”