Coronavirus, Elena Bova: “Le città vanno ripensate. A Catanzaro serve isola pedonale allargata”

Per Elena Bova "il virus si combatte principalmente con una nuova cultura ecologica ed un modello di sviluppo molto diverso da quello che questa epoca sta vivendo"

Possiamo dire di aver attraversato la prima pandemia della nostra vita. Abbiamo conosciuto un organismo infettante, contagioso , pericoloso per la nostra salute, perché ha bisogno di noi per riprodursi. La distruzione dell’ambiente, l’abbattimento di milioni di alberi, la scomparsa degli animali serbatoi privilegiati dei virus, hanno permesso di trovare l’ospite ideale per la loro riproduzione nell’uomo. E poi l’inquinamento, l’avvelenamento dell’aria, dell’acqua, il progressivo riscaldamento della terra stanno seriamente minacciando la vita dell’uomo sul pianeta. Il virus si combatte principalmente con una nuova cultura ecologica ed un modello di sviluppo molto diverso da quello che questa epoca sta vivendo“. Lo scrive in una nota Elena Bova presidente Italia Nostra Catanzaro.

Anche le città andrebbero ripensate. Non è un caso che le realtà più colpite siano le grandi metropoli del mondo e del nostro paese, quelle dove l’inquinamento e la conurbazione sono più rilevanti. La pandemia ha anche cambiato i nostri comportamenti al punto da interrompere la primordiale e più antica forma di comunicazione tra esseri umani, il contatto fisico, il rapporto tra i corpi, la vicinanza tra noi, perché questa è la prima causa di diffusione del virus e dobbiamo proteggere la nostra salute prima di ogni altra cosa. La ripartenza sta avvenendo infatti con il trasferimento quanto più possibile delle attività economiche e produttive negli spazi all’esterno, nelle vie, nelle piazze delle città. Quindi dobbiamo ripensarle, ridisegnarle mettendo la centro la vita e la salute delle persone.

Anche Catanzaro ha bisogno di una rivoluzione culturale-ecologica. Siamo già cambiati in questi due mesi. Abbiamo dimostrato di essere cittadini esemplari nel rispetto delle regole, delle file, delle distanze, delle ordinanze. Abbiamo avuto il temo di capire che anche Catanzaro deve ripensarsi non solo per affrontare nuovi e sconosciuti pericoli per la salute, ma anche evitare il più possibile che questi possano prodursi nel prossimo futuro. Dobbiamo adottare comportamenti sempre virtuosi anche in tempi normali e realizzare quella riconversione ecologica già programmata finanziata con fondi europei e più volte annunciata dall’amministrazione comunale. Riduzione del traffico, potenziamento di mezzi pubblici piccoli, elettrici, chiusura al traffico degli autobus delle autolinee, ”la smart city” promessa dal Sindaco Sergio Abramo e, finalmente, l’isola pedonale. Bene ha fatto la Giunta Comunale ad adottare provvedimenti per l’uso degli spazi pubblici per attività di ristoro il più ampi possibili. Le uniche risorse economiche del centro storico che vengono dai tanti bar ristoranti, pizzerie, attività enogastronomiche potrebbero riprendere un po’ di ossigeno dopo il blocco totale del lockdown e allora creare un’isola pedonale quanto più possibile allargata non è più rinviabile. Catanzaro è l’unica città d’Italia a non averla Vorremmo, dopo l’annuncio del Sindaco, avere la certezza che sarà realizzata.