Maltrattamenti in famiglia, divieto di tenere armi. Fa ricorso al Tar e lo perde

I giudici amministrativi hanno stabilito che provvedimento adottato nei suoi confronti era adeguato

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Ricorso respinto per l’uomo che si era rivolto al Tar perché riteneva eccessivo il provvedimento adottato dalla Procura nei suoi confronti. La misura adottata dalla Procura arrivava a seguito della segnalazione  del Comando Provinciale dei Carabinieri, per maltrattamenti in famiglia, per di più in presenza di minori. Per questo motivo la Prefettura di Catanzaro aveva disposto il divieto per l’uomo di detenere armi e munizioni, col conseguente sequestro di quelle già in suo possesso. Un provvedimento ritenuto eccessivo dallo stesso al punto da rivolgersi alla giustizia amministrativa. Nel caso di specie, il provvedimento impugnato si fonda sull’avvenuto deferimento alla Procura della Repubblica a seguito di denuncia/querela sporta dalla moglie per maltrattamenti in famiglia con l’aggravante della presenza di minori e sulla considerazione che l’atteggiamento tenuto dal ricorrente nell’ambito della vicenda che l’ha coinvolto ha evidenziato un carattere violento e una mancanza assoluta di autocontrollo tali da far ritenere che non sia più meritevole della fiducia a suo tempo concessa in termini di affidabilità, circa il buon uso delle armi possedute.

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