Nelle chat di Palamara l’avversione nei confronti di Gratteri: “È matto, va fermato”

Le ormai note intercettazioni finite negli atti dell'inchiesta di Perugia trasmesse alla Procura generale della Corte di Cassazione, riguardano anche la Calabria e Catanzaro

Simpatie, antipatie, pettegolezzi: chat private che se abbiano o meno valore probatorio è al vaglio degli inquirenti. Il materiale processuale sul pm di Roma Luca Palamara, infatti è stato da tempo, trasmesso dalla procura di Perugia alla procura generale della Corte di Cassazione, ed “è composto da un notevole numero di atti, tra cui diverse decine di migliaia di sms e chat, in larga parte di contenuto estraneo all’oggetto delle procedure“. È quanto fa sapere la procura generale della Suprema Corte che per “il celere esame di questi atti” ha costituito “un apposito gruppo di sostituti procuratori generali”.

Ma cosa c’è in quelle chat? Di tutto. Rapporti di natura privata, battute tra amici, colleghi, persino scambi di vedute tra giornalisti. Nulla che se non si trattasse oggi di un uomo sotto inchiesta non sarebbe all’ordine del giorno. C’è qualcosa, però, che in Calabria potrebbe avere più valore che altrove, nell’affaire Palamara: l’avversione di Palamara nei confronti del procuratore di Catanzaro, quindi l’avversione del pm romano nei confronti di Nicola Gratteri.

L’ex guru di Anm invia messaggi ad altri magistrati tra cui Massimo Forciniti e Giovanni Bombardieri (all’epoca ancora aggiunto di Gratteri alla Procura di Catanzaro) riferendosi a dichiarazioni rese da Gratteri alla stampa a proposito di alcuni magistrati calabresi del passato che, a suo dire, non sarebbero stati “degni” di indossare la toga, e definendolo un “matto vero”, aggiungendo al riguardo che “però va fermato, non può continuare così“. Quello che preme sapere, inoltre a Palamara è se la Procura di Catanzaro, competente ad indagare sulle toghe di Reggio Calabria, “ha indagini in corso su distretto Rc”. Domande alle quali non sappiamo se ha ricevuto risposta, né è dato sapere il motivo della domanda.