Franco Cimino: ‘Ciccio Squillace, da Chiaravalle alle molteplici vite’

'Aveva anche tre cuori. Nel primo coltivava, come un campo di grano, l’amicizia; nel secondo vi nuotava come in un mare pulito, la riconoscenza; nel terzo, curava come fiori, la lealtà, la fedeltà, la generosità verso gli amici e il rispetto per gli avversari'

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    di Franco Cimino

    L’avvocato Francesco Squillace era avanti negli anni, ma era giovane nel fervore e nelle passioni. Lucidissimo di mente e fertile di cuore. Elementi questi che non hanno mai fatto pensare a lui come a una persona che stesse per finire il suo cammino terreno. Per questo, la notizia della sua scomparsa ha colto di sorprese e, come le morti inaspettate, la sua ha generato il dolore aggiuntivo che si prova per quelle premature.

    Si comprende, pertanto, il perché tanti e sinceri sono stati i messaggi e le note e gli articoli di cordoglio e di nostalgia. Anch’io ho vissuto il fatto con emozioni forti. Per questo ho atteso di scrivere di lui in modo da poterlo fare con la mente più libera da emotività. Sono state dette molte cose e tutte fondate dell’avvocato di Chiaravalle. Ciascuna di queste ha pure fornito notizie importanti sulla sua vita pubblica, portando a memoria o a conoscenza il valore di una personalità eclettica e consistente, che ha dato lustro e prestigio agli ambienti in cui ha operato. Io mi limiterò, pertanto, a segnare la mia doverosa testimonianza per l’affetto e la stima che mi legava a lui, credo, con sentimenti ricambiati. La sintetizzo nel numero mio preferito, quello della “ geometrica perfezione”, il tre.

    Ciccio Squillace( così lo chiamavano in tanti, e così lo ricordo, sebbene egli fosse una delle pochissime persone del nostro partito a cui ho sempre dato del lei) aveva tre amori: la famiglia, Chiaravalle, la Democrazia Cristiana. Tre passioni, l’avvocatura, la scrittura, la Politica. Tre simboli più chiaramente emblematici, lo Scudocrociato, la Toga, il Tricolore. Ciccio Squillace ha svolto pienamente tre attività preziose, l’amministratore locale( Sindaco, Presidente della Provincia, Presidente Unità Sanitaria locale), lo scrittore e il segretario Provinciale della Democrazia Cristiana. Era anche tre figure in una, cittadino probo, avvocato preparato, marito esemplare.

    La sua persona era costituita da tre elementi strettamente legati, intelligenza spiccata, cultura profonda, sensibilità accesa. Ciccio Squillace possedeva tre modalità comunicative, l’educazione personale, l’eleganza del vestire e quella dei modi con cui si rapportava agli altri. E aveva anche tre cuori. Nel primo coltivava, come un campo di grano, l’amicizia; nel secondo vi nuotava come in un mare pulito, la riconoscenza; nel terzo, curava come fiori, la lealtà, la fedeltà, la generosità verso gli amici e il rispetto per gli avversari.

    Infine, l’avvocato Francesco Squillace, per tutti Ciccio, ha avuto tre vite. La prima totalmente dedita alla Politica, sempre intesa come servizio per gli altri e ricerca del Bene Comune; la seconda tutta spesa per la professione, sempre onorata da continuo studio e onestà. E rispetto della legge, di cui fu un fervente cultore anche nel perseguimento della Giustizia, concepita essenzialmente quale risposta morale al bisogno di ordine sociale e quale mezzo per l’affermazione continua della Democrazia, attraverso l’esa,trazione piena della libertà. La terza vita, quella iniziata con la sua terza età, Ciccio quasi per intero l’ha affidata allo studio e alla coltivazione degli interessi della mente a alla spiritualità. Spiritualità, come ricerca incessante e preghiera silenziosa. E qui la triade si ferma, per cedere il posto alla sua quarta vita, dinanzi alla porta della quale il nostro sguardo umano si arresta. È la più bella. Quella in cui l’uomo buono, semplice e caritatevole, è entrato l’altra notte, uscendo con piena soddisfazione da questa nostra mortale.

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