Chi dice donna, nel centro storico di Catanzaro, dice imprenditoria

L'esperienza ma anche le prospettive di cinque rappresentanti del gentil sesso che ora chiedono solo di essere sostenute nella loro scelta di investire nel cuore del Capoluogo

Chi dice donna a Catanzaro, dice rinascita, imprenditoria, inventiva, resistenza, capacità di gettare il cuore oltre l’ostacolo.

L’esempio delle donne imprenditrici che hanno deciso di investire in un angolo del centro storico, facendolo di fatto diventare  “più rosa” è solo una delle tante immagini positive di una imprenditoria moderna, giovane, che non ha bisogno di “quote” per affermarsi, per esserci. E tanti ce ne sono sparsi per la città e proprio, a ben guardare, in quel centro che sia storico o  centro città, che nel dopo Covid-19, prova a ripartire.

E’ un’imprenditoria che, proprio perché fatta da donne, non avanza richieste finalizzate a se stesse, ma prima si mette in gioco e poi chiede solo di essere sostenuta. Come? Con piccole iniziative e piccole accortezze che possano dare ragione della loro scelta. Già perché le donne sono così. E così sono Silvia Rubino, Barbara Frezza, Maria Grazia Cuteri, Rossella Laporta, Santina Pultrone, che , in rappresentanza delle tante imprenditrici commercianti catanzaresi lanciano un appello semplice e chiaro al sindaco “Abbiamo un progetto ben definito, chiediamo sono di sostenerlo, magari con una illuminazione adeguata, piccoli accorgimenti che aiutino a rivitalizzare i luoghi in cui noi abbiamo creduto e dove abbiamo investito” .

Che si tratti di fiori, vestiti, empori alimentari, ristoratori, tutto parla di bellezza, amore e ricercatezza, ed è una risposta a questo che le donne chiedono. Non vogliono sostituirsi agli uomini, nè tanto meno perdere le peculiarità della loro femminilità, ma vogliono essere quel cuore pulsante che diventa valore aggiunto di una città il cui limite forse a volte è proprio la fatica di trovare uno slancio.

Che in questa città tutto torni a parlare di bellezza, tutto inserito in un contesto di socialità e progettualità duratura, perché il Covid -19 è stato certo un grande problema, ma forse ha costretto tutti a fermarsi un attimo e oggi può diventare un’opportunità.

Ci credono le donne che hanno investito nel centro storico ha l’obbligo di crederci la città intera e chi la governa.