Blitz dei carabinieri nella Cittadella Regionale: si pensa alla ‘ndrangheta nell’affare dei tagli dei boschi

La Dda di Catanzaro cerca di accertare aste boschive con le quali presumibilmente si lucrava sulla vendita del legname alle centrali a Biomasse la cui filiera è controllata

I carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Catanzaro avrebbero acquisito una serie di atti alla Cittadella regionale, comparto Forestazione, in vari Comuni della Presila Catanzarese e al Comando forestale dei carabinieri di Taverna a caccia, secondo quanto scrive il quotidiano online Zoom24, di riscontri su presunti guadagni illeciti nel taglio di alberi e piante e violazione dei vincoli paesaggistici in Sila dove la maggiore difficoltà di controllo renderebbe la zona più facile preda della ‘ndrangheta.

L’ipotesi al vaglio della del sostituto procuratore della Dda di Catanzaro Veronica Calcagno è che i tagli boschivi siano superiori rispetto a quanto dichiarato nelle Segnalazioni certificate di inizio attività (Scia) depositate in Regione. L’inchiesta mira ad accertare l’esistenza di un affare dei boschi con illecite aste boschive per poter lucrare sulla vendita del legname alle centrali Biomasse che può contare solo su una filiera controllata. Gli investigatori sospettano che pervenga più cippato rispetto a quello autorizzato.