Guardia di Finanza, il gen. Solombrino: «Attenti al rischio di infiltrazioni criminali sulla ripartenza dell’economia»

Allarme lavoro nero e sfruttamento da parte dei datori di lavoro: «In alcuni casi accertate condotte estorsive, i cittadini denuncino». «Catanzaresi encomiabili» durante il lockdown, meno gli approfittatori: sequestrate 60 mila mascherine. Il bilancio operativo 2019 e l'impegno nell'emergenza Covid

«Il sistema produttivo del Paese deve ripartire, ma per ripartire ha bisogno che la Guardia di Finanza sia in grado di intercettare per tempo ogni fenomeno che possa turbare il regolare andamento dell’economia e del mercato, sia per l’immissione di capitali illeciti nel tessuto economico produttivo, sia per fenomeni di usura che in molti casi sono già stati segnalati e accertati». Per il comandante provinciale della Guardia di Finanza di Catanzaro, gen. Dario Solombrino, è più che concreto il rischio che interessi criminali e fenomeni speculativi si inseriscano in un tessuto economico duramente colpito dalla crisi legata all’emergenza coronavirus.

solombrino gdf

Anche per le Fiamme gialle con l’attenuazione degli effetti dell’epidemia è partita una “Fase 2” che riguarda proprio la vigilanza sulla ripartenza dell’economia: «Tutti i nostri sforzi devono essere ora diretti affinché la ricostruzione e il rilancio dell’economia del Paese avvengano in una cornice di sicurezza economico-finanziaria», spiega il gen. Solombrino, che ha pure rimarcato l’ottimo lavoro svolto dai suoi uomini nella fase dell’emergenza e in particolare durante il lockdown. «La risposta è stata assolutamente encomiabile sotto il profilo operativo ma soprattutto sotto il profilo umano», spiega il comandante, che ricorda l’impegno dei suoi uomini in prima linea insieme alle altre forze di polizia per verificare il rispetto delle misure di contenimento e a supporto della popolazione. «Abbiamo ricevuto richieste di informazione da parte di cittadini comprensibilmente disorientati, ma voglio sottolineare come nel territorio della provincia il comportamento della comunità è stato encomiabile, assolutamente ligio alle prescrizioni di legge, e ciò conferma la bontà del tessuto sociale catanzarese».

L’altro settore di intervento è stato quello della verifica di pratiche commerciali fraudolente, soprattutto da parte di chi ha pensato di speculare sulla carenza di mascherine. «Abbiamo ricevuto tante segnalazioni al 117 ed effettuato controlli presso tutti gli anelli della catena distributiva, in pochi mesi, grazie alle indagini partite dai nostri reparti, siamo riusciti a sequestrare su tutto il territorio nazionale ben 60 mila mascherine, o perché vendute con eccessive percentuali di ricarico, o perché i dispositivi di protezione non rispettavano i requisiti di sicurezza o addirittura riportavano marchi di conformità contraffatti». Di particolare rilievo un sequestro effettuato a Lamezia Terme che ha portato ad una delle prime applicazioni da parte della Procura della Repubblica di un provvedimento poi replicato su tutto il territorio nazionale, che ha consentito distribuire le mascherine sequestrate alle strutture sanitarie impegnate nell’emergenza coronavirus, attraverso la vendita a prezzo calmierato agli ospedali di Catanzaro e Lamezia. 

Commentando il bilancio operativo in occasione del 246° anniversario della Fondazione della Guardia di Finanza, il generale Solombrino ha evidenziato la bontà dei risultati ottenuti dalle Fiamme Gialle di Catanzaro  nei diversi campi di intervento, dalla lotta all’evasione e all’elusione fiscale al controllo della spesa pubblica, alla verifica delle percezioni indebite del reddito di cittadinanza, al contrasto alla corruzione e agli impieghi non corretti delle prestazioni sociali agevolate e dei ticket sanitari.  

C’è però un settore in particolare che sembra caratterizzare il territorio catanzarese e sul quale occorre tenere alta l’attenzione, quello del lavoro nero e dello sfruttamento dei lavoratori. «In non pochi casi stiamo accertando che i lavoratori sono fatti oggetto di richieste poco ortodosse da parte dei datori di lavoro, se non addirittura di condotte estorsive per quanto riguarda il pagamento delle prestazioni lavorative», spiega il generale Solombrino, che invita i cittadini a segnalare, anche attraverso il numero 117, queste situazioni «che gridano vendetta perché colpiscono la vita delle persone». 

Infine i risultati in un ambito di intervento che, per le peculiarità del territorio, vede protagonista la Guardia di Finanza: la lotta alla criminalità economico-finanziaria e il contrasto alle organizzazioni malavitose sul piano dell’aggressione ai patrimoni illeciti. Sono i numeri a rendere conto dell’efficacia dell’azione svolta dal comando catanzarese nel 2019, con accertamenti effettuati su oltre 478 persone, sequestri per oltre 75 milioni proposti all’attività giudiziaria, provvedimenti eseguiti per 30 milioni di euro. 

IL BILANCIO OPERATIVO DEL 2019

Nel corso dell’anno 2019 i Reparti del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catanzaro hanno eseguito complessivamente 1.518 interventi operativi e 1.412 indagini delegate dalla magistratura ordinaria e contabile in tutti gli ambiti operativi della propria missione istituzionale.

LOTTA ALL’EVASIONE, ALL’ELUSIONE E ALLE FRODI FISCALI 

Il contrasto all’evasione fiscale si è concentrato verso i fenomeni più rilevanti, rapportati alle caratteristiche economiche e produttive del territorio, che minano anche la concorrenza leale tra le imprese.

Sono stati eseguiti 267 interventi ispettivi che hanno consentito, tra l’altro, di individuare 29 evasori totalie di denunciare all’Autorità Giudiziaria, per reati fiscali, 47 soggetti, di cui 1 tratto in arresto.

Il valore dei beni sequestrati per reati in materia di imposte dirette e IVA è pari ad oltre 5,6 milioni di euro, mentre le proposte di sequestro al vaglio delle competenti Autorità Giudiziarie ammontano ad oltre 5,2 milioni di euro.

Sempre nell’ambito del contrasto all’economia sommersa, vanno segnalati i 75 lavoratori in “nero” o irregolari scoperti dai Reparti della provincia catanzarese, parte dei quali impiegati presso lidi e stabilimenti balneari, che hanno portato a verbalizzare 42 datori di lavoro,

In alcuni casi, ai fenomeni di sommerso da lavoro si accompagnano altre situazioni gravi in danno dei dipendenti. A tal riguardo, si ricorda l’operazione svolta dalle Fiamme Gialle del Gruppo di Lamezia Terme nei confronti di imprenditori agricoli responsabili di condotte estorsive nei confronti di 14 dipendenti, per le quali la locale Autorità Giudiziaria ha disposto il sequestro di beni pari al valore di  835 mila euro (Operazione “Spartaco”).

Come noto, la Guardia di Finanza, quale forza di polizia economico-finanziaria, svolge attività ispettive anche a tutela del bilancio locale: in tal senso merita di essere menzionata l’approfondita attività ispettiva svolta dai finanzieri della Tenenza di Soverato (Operazione “Tax free coast”) che ha fatto emergere un esteso fenomeno di evasione di tributi locali nonché dei canoni di concessione demaniale, con conseguente segnalazione all’Autorità Giudiziaria contabile di un danno erariale di 1,6 milioni di euro e il deferimento di 15 responsabili.

Nel settore del gioco illegale ed irregolare, sono stati eseguiti 54 controlli riscontrando 18 violazioni. Verbalizzati 106 soggetti di cui 13 denunciati. Sequestrati 7 punti clandestini di raccolta scommesse e 13 apparecchi e congegni da divertimento ed intrattenimento.

TUTELA DELLA SPESA PUBBLICA

Anche nella provincia di Catanzaro una sempre maggiore attenzione operativa viene rivolta al contrasto agli illeciti in materia di spesa pubblica, stante la necessità di impedire lo sperpero di risorse previdenziali e contributive da destinare al sostegno del tessuto economico produttivo del Paese nonché delle fasce più deboli della collettività.

Molteplici sono state le attività operative concluse nel corso del 2019 in tale specifico ambito: si va dalla “falsa cieca” responsabile di una truffa all’I.N.P.S. per oltre 200 mila euro (sottoposti a sequestro), alla truffa ai danni del suddetto Ente Previdenziale perpetrata dai familiari di persone defunte, i quali hanno percepito indebitamente, per moltissimi anni, la pensione.

Più in generale, le frodi scoperte dai Reparti della Guardia di Finanza di Catanzaro in danno del bilancio nazionale e comunitario ammontano ad oltre 13 milioni di euro.

Tra i casi più significativi, l’indagine “Ti fa stare bene” svolta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Catanzaro che, nel maggio del 2019, ha condotto all’esecuzione, fra l’altro, di 5 misure cautelari nei confronti di altrettanti operatori sanitari di una nota casa di riposo convenzionata con il Servizio sanitario nazionale, responsabili di gravissimi maltrattamenti nei confronti degli anziani ospiti della struttura.

In materia di danni erariali, sono state segnalate 226 persone per oltre 38 milioni di euro, con 6,5 milioni di euro sottoposti a sequestro conservativo applicando per la prima volta le innovative disposizioni del nuovo Codice di giustizia contabile, che consentono di “mettere in sicurezza” gli importi contestati a titolo di danno erariale, in modo da poterli poi incamerare direttamente in caso di condanna dei responsabili da parte della Magistratura contabile.

È quanto avvenuto, ad esempio, con l’operazioneNon lascio e raddoppio” del gennaio del 2019, in esito alla quale erano stati sequestrati ingenti importi a carico di due docenti dell’Università “Magna Graecia”, responsabili dell’esercizio di attività extra-professionale non autorizzata dal Rettore. Questa vicenda è giunta proprio in questi giorni a definizione presso la Sezione Giurisdizionale della Corte dei Conti per la Calabria, che ha condannato i due docenti a un risarcimento di circa un milione di euro, disponendo il pignoramento delle somme già sottoposte a sequestro dai Finanzieri.

Con l’operazioneAssi Pigliatutto” del maggio 2019, in particolare, è stato scoperto uno fra i primissimi casi a livello nazionale di fraudolenta percezione del reddito di cittadinanza, operata da un 66enne di Catanzaro che per di più da oltre 20 anni riscuoteva indebitamente anche la pensione della suocera, deceduta nel 1998.

Nell’ambito della spesa previdenziale e sanitaria sono stati esperiti 367 interventi in materia di prestazioni sociali agevolate, rilevando irregolarità per il 14% dei casi e 62 controlli in materia di ticket sanitario rilevando irregolarità per l’85% dei casi.

CRIMINALITÀ ECONOMICO-FINANZIARIA

La strategia perseguita dalla Guardia di Finanza mira al contrasto di ogni forma di infiltrazione e degli interessi finanziari, economici e imprenditoriali della criminalità organizzata, attività di rilevanza assoluta nello scenario che va a profilarsi, contraddistinto dall’urgente necessità di tutelare la sicurezza economico finanziaria a salvaguardia del “sistema Paese” nella delicata fase post emergenziale.

 Nel corso del 2019, con riferimento ai risultati conseguiti in applicazione della normativa antimafia, sono stati sottoposti ad accertamenti patrimoniali 478 soggetti, ed ammonta ad oltre 75,2 milioni  di euro circa il valore dei beni mobili, immobili, aziende, quote societarie e disponibilità finanziarie proposti all’Autorità Giudiziaria per il sequestro, mentre i provvedimenti di sequestro e confisca operati hanno raggiunto, rispettivamente, la quota di oltre 28 milioni di euro e di circa 7 milioni di euro.

Tali misure ablative ricomprendono l’esecuzione di sequestri di prevenzione, ai sensi del Codice Antimafia, per oltre 4 milioni di euro e confische in via definitiva di beni per circa 6 milioni di euro, conseguenti allo svolgimento di 9 accertamenti nei confronti di 34 soggetti connotati da cosiddetta pericolosità economico-finanziaria”, ovvero coloro che per condotta e tenore di vita, debba ritenersi che vivano abitualmente, anche in parte, con i proventi derivanti da ogni genere di attività delittuosa, in particolare di natura tributaria, societaria, fallimentare, ecc..

Proprio nei giorni scorsi peraltro i Finanzieri del Gruppo di Lamezia Terme hanno eseguito un nuovo sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, per i cui dettagli si rimanda all’allegato comunicato.

In tale ambito, merita di essere ricordata anche l’operazione “Ossessione” che, tra gennaio e febbraio dello scorso anno, ha consentito di eseguire, prima, 25 fermi e, poi, 23 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di soggetti indagati, a vario titolo, per reati in materia di associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti, aggravata dalla modalità mafiosa e dalla detenzione di armi, permettendo così di disarticolare un’organizzazione estremamente complessa dedita al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, capeggiata da esponenti di spicco della famiglia di ‘ndrangheta Mancuso di Limbadi, nel Vibonese.

Come sempre, notevoli sforzi sono stati profusi, anche nel 2019, nella repressione del riciclaggio dei capitali illeciti e dell’autoriciclaggio, pervenendo alla denuncia all’Autorità Giudiziaria di 15 persone. A tale riguardo, si ricorda l’operazione “Laverna” che ha visto l’esecuzione di una misura cautelare (arresti domiciliari) e del sequestro preventivo per un importo pari a poco meno di 4,7 milioni di euro eseguito nei confronti di un ex consulente finanziario, arrestato per truffa aggravata e autoriciclaggio, in quanto, dietro la promessa di lauti guadagni nel breve periodo, si faceva consegnare ingenti somme di denaro che ometteva di trasmettere alla banca.

CONTROLLO DEL TERRITORIO E CONTRASTO AI TRAFFICI ILLECITI

Nel corso del 2019 la Guardia di Finanza di Catanzaro ha proceduto al sequestro, complessivamente, di circa 6,7 kg di sostanze stupefacenti di cui oltre 4 kg di hashish e marijuana, e circa 2,7 di cocaina e di altre droghe, nonché 1 mezzo utilizzato per i traffici illeciti della specie, arrestando 35 trafficanti.

Numerosi sono stati i sequestri operati in tutto il territorio nazionale dai Reparti del Corpo su attivazione del Gruppo Operativo Antidroga, articolazione specializzata del Nucleo Polizia Economico-Finanziaria di Catanzaro.

BILANCIO OPERATIVO NELLO STATO DI EMERGENZA DA COVID-19

Anno 2020 (gennaio-maggio)

A seguito della emergenza epidemiologica da Covid-19, i Reparti del Comando Provinciale di Catanzaro hanno concentrato tutte le loro risorse operative da un lato verso la verifica del rispetto delle misure di contenimento e, dell’altro, verso il contrasto di condotte ingannevoli e truffaldine finalizzate al conseguimento di illeciti profitti derivanti dallo stato emergenziale.

In tale ambito, si segnala, il sequestro, su tutto il territorio nazionale:

  • oltre 60.000 mascherine (dispositivi di protezione individuale) in quanto commercializzate lungo la filiera distributiva con esose percentuali di ricarico, ovvero, in altri casi non conformi alle vigenti norme sanitarie e, quindi, non sicure;
  • oltre 1.800 litri di igienizzanti (detergente commercializzato illecitamente come sanificante e battericida);
  • 500 etichette (da applicare sui detergenti illeciti).