Santelli presenta la nuova programmazione 2021/2027: ”Calabria è Futuro” foto

Primi due tavoli introduttivi, con i rappresentanti politici e degli Enti locali. Si continua domani con gli incontri tematici

Sì, d’accordo: a cartella donata non si guarda in pancia. È buona creanza. Però qualcosa bisogna pur dire se anche i gadget sanno di già visto, in questo primo approccio della giunta Santelli alla nuova programmazione comunitaria 2021-2027, progettata in due pomeriggi consecutivi alla Cittadella regionale sotto l’imperativo “Calabria è futuro”. E anche qui, troppe le assonanze con il vecchio claim di Mario Oliverio sul passato settennio di programmazione – “Il futuro è un lavoro quotidiano” – per giustificare l’asserita rottura con il passato con la quale si vorrebbe procedere da oggi in avanti. Pretendendo troppo dalla memoria dei cronisti, che dovrebbero cancellare gli analoghi sforzi di buona volontà e di ingenua fiducia già sperimentate nelle analoghe “prime volte” delle passate amministrazioni. Si spendono sempre, in queste occasioni, parole troppo altisonanti paragonate agli effettivi risultati raggiunti in consuntivo. Sensazione, questa, fortificata dall’apertura della cartella consegnata a corredo a ogni convenuto nella Sala Verde: una cartella vuota, da riempire probabilmente dalle buone intenzioni che oggi e domani saranno diramate dal tavolo delle relazioni, alle quali occorre, comunque, concedere il beneficio dell’attesa.

La presidente Jole Santelli è la prima a invocare novità, per meglio spendere i 2,5 miliardi di fondi europei e i 2,5 miliardi di fondi nazionali che insieme costituiscono il plafond delle politiche di coesione: “Sono sette anni che disegneranno il futuro della Calabria, e questo dev’essere non un momento formale ma un momento in cui recuperare idee, sinergie, incontri, e scrivere possibilmente a più mani il futuro di questa regione. Bisogna puntare sulle scelte. Il limite della Calabria è sempre stato il non scegliere, una Calabria che, per quanto riguarda la Giunta, sarà green. Vogliamo giocare molto sulla carta verde che abbiamo a disposizione, poi puntare sull’attrazione degli investimenti, sullo sviluppo delle aree rurali perché uno dei problemi seri che abbiamo è lo spopolamento. Questi sono gli obiettivi fondamentali. In un quadro in cui fondamentale è la reputazione della regione fuori e la fiducia della regione dentro”.

Come si può capire siamo alle enunciazioni formali, ai titoli di testa che necessitano di adeguato svolgimento. Per la prima giornata, articolata in due tavoli, Santelli ha chiamato molta società politica e molti rappresentanti degli enti locali, sperando, con questo, di aggiungere propaggini di concretezza che dallo schematismo dei principi possano trovare radicamento nei territori. Al primo tavolo, dedicato al tema onnicomprensivo di “Politica e società, quali scenari”, sono stati chiamati alcuni rappresentanti in Consiglio regionale di maggioranza e di opposizione.  Domenico Bevacqua, capogruppo del Partito democratico, ha offerto la disponibilità a lavorare insieme “per far vivere alla Calabria un protagonismo vero a livello nazionale, con l’obiettivo di riuscire a mettere in campo politiche innovative e green, da concentrare in pochi e mirati interventi per non disperdere risorse ed energie”. Secondo il capogruppo di Fratelli d’Italia, Filippo Pietropaolo, sarebbe questa la prima volta nella storia della programmazione calabrese che l’opposizione riceve l’invito a partecipare alle fasi preparatorie. Da quel che si evince da Bevacqua, l’opposizione apprezza e ringrazia. Secondo Pietropaolo è necessario un cambio di passo, evitando i piccoli interventi, puntando sulle cinque direttrici che fanno da guida alla programmazione – un’Europa più intelligente, più verde, più connessa, più sociale, più vicina ai cittadini – e recepite nelle linee guida presentate da Santelli in Consiglio. Per Tilde Minasi, capogruppo della Lega, “non bisogna ripetere gli errori del passato sull’impiego delle risorse che forse mai come ora la Calabria ha a disposizione. Dobbiamo avere coraggio. È un’opportunità che non si ripresenta. Bisogna correre cambiando rotta per fare una buona spesa”.

Più pragmatismo nel secondo tavolo, dedicato alle “Autonomie locali tra sostenibilità e sviluppo”, presenti molti sindaci dei comuni capoluogo, e presidenti di Provincia. Tra questi, il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo: “Finalmente un tavolo di concertazione – ha detto – in cui vengono invitati gli Enti locali, superando un’anomalia presente nel passato anche recente. Dopo questa vicenda pandemica occorre sfruttare quanto viene offerto in aiuto dall’Europa. Primo per sistemare la situazione economico finanziaria nella sanità, con troppi debiti che pesano a livello delle singole Aziende, incidendo su più annualità. Poi investimenti consistenti sul sistema dell’acqua, le sue carenze idriche, la rete colabrodo, dove occorre più di un miliardo di euro. Poi la gestione dei rifiuti, con l’indicazione degli impianti che evitino lo smaltimento in discarica. Ancora, il grande tema dell’occupazione, 300mila disoccupati in Calabria sono troppi, con la piaga dell’emigrazione giovanile e qualificata. Deve essere messo in piedi il sistema produttivo, almeno una parte di quanto consumiamo deve essere prodotta in regione. Oggi – ha concluso il sindaco e presidente della Provincia di Catanzaro – ci viene data l’opportunità di incidere, insieme alle associazioni di categoria. Siamo qui per questo”.

Domani altro pomeriggio impegnativo, con sette tavoli tematici, ognuno coordinato dall’assessore al ramo con la partecipazione del partenariato sociale, sindacale e datoriale. Tirerà le prime conclusioni la presidente Jole Santelli.