Fattore Omega, interrogazione di Wanda Ferro. “In Calabria il valore più alto”

Un Comune o una azienda calabrese si ritrovano a pagare un Fattore Omega circa 4 volte superiore a quello dovuto da un comune o un’azienda lombarda

Il “Fattore Omega”, la sanzione sull’energia a carico dei comuni e delle aziende con più di cinquanta dipendenti, in Calabria ha il valore più alto in Italia. Per questo la deputata di Fratelli d’Italia Wanda Ferro ha rivolto una interrogazione ai ministri per gli Affari Regionali, dello Sviluppo economico e dell’Economia, che riprende i temi della petizione promossa da Rosella Cerra in sinergia con l’associazione “Caduceo” e l’Amministrazione comunale di Lamezia Terme, presentata oggi nella città della Piana in occasione della costituzione del “Coordinamento regionale per l’energia equa”.

“Una petizione – spiega Wanda Ferro – che ho sostenuto, grazie anche all’impegno di Rosario Aversa, e che ho portato all’attenzione del governo, considerato che le sanzioni sui ritardi di pagamento delle bollette dell’energia al Sud sono le più elevate per le aziende e per i comuni, che, anche a causa di ciò, rischiano il dissesto. Il “Fattore Omega” avrebbe il valore più alto proprio in Calabria, pari a 51,86 euro per ogni MWh. In sostanza un Comune o una azienda calabrese si ritrovano a pagare un Fattore Omega circa 4 volte superiore a quello dovuto da un comune o un’azienda lombarda o veneta nella stessa condizione di morosità, e ciò è paradossale in una regione che produce molta più energia di quella che consuma, inserendo l’eccesso nel circuito nazionale. I valori più elevati di Fattore Omega, tra l’altro, non sono il solo fattore che penalizza la competitività del Sud, che ha ricevuto minori risorse dallo Stato: il 34% della popolazione italiana che vive nel Sud ha ricevuto finora in media il 28% delle risorse.

La “scarsa qualità creditizia”, spesso usata come pretesto per legittimare la disuguaglianza, sarebbe, quindi, da ricercare nella “scarsa” disponibilità di fondi di cui hanno sofferto negli ultimi anni gli enti e le imprese del Sud, e stando ai dati forniti sia da Svimez che dall’Eurispes, nelle regioni meridionali sono mancati circa 840 miliardi di euro negli ultimi 17 anni, rispetto alle regioni del Nord Italia. Se tali dati fossero veritieri, confermando una ripartizione iniqua dei fondi, è inevitabile che le regioni settentrionali siano più virtuose e con un Fattore Omega ai minimi valori. Per questo ho chiesto al governo una immediata revisione della citata normativa di settore, in ottemperanza alla Direttiva europea 54/2003, che obbliga gli Stati membri alla fornitura di energia elettrica a prezzi ragionevoli, anche al fine di garantire la non discriminazione, la solidarietà sociale, politica ed economica prevista dalla Costituzione”.