Sbarco di migranti tra Catanzaro e Crotone, 13 si salvano a Sellia marina la barca con i restanti 23 a fuoco in mezzo al mare

I primi a scendere sono stati soccorsi in località Ruggero, gli altri stavano proseguendo verso Crotone ma all'altezza di Steccato di Cutro l'esplosione. In corso le operazioni di salvataggio

Deve essere questa la forma della speranza per chi ha affrontato un viaggio in mare, una scarpa da ginnastica di color rosso,. Deve essere questo il segno della paura dei tempi moderni, un  numero scritto sul braccio con pennarello indelebile e che corrisponda al numero del tampone effettuato per verificare un potenziale contagio Covid-19. Cosa cambia dalle tante scene viste nei film che parlavano di guerre antiche da cui la gente scappava? Le scarpe rosse, regalate dalla comunità di Sellia Marina, ed i numeri tatuati sulle persone ci sono. La guerra? Forse è non quella con gli spari, i cannoni ed i fucili, ma quando si scappa è perché dall’altra parte esiste sempre un nemico.

barca in fiamme

E’ l’ultima domenica d’agosto e un gruppo di migranti vede l’alba, in senso fisico e metaforico, sulla costa catanzarese. Sono 36 in tutto con minori e donne, sulle coste di località Ruggero a Sellia ne sbarcheranno 13, gli altri dopo essere rimasti un po’ in mare sono scortati dalla Guardia Costiera verso Crotone. Ma è lì che accade qualcosa di ancora inspiegabile. Si sente un forte boato in mezzo al mare e subito una grande nuvola di fumo. Quella stessa barca che avrebbe dovuto condurre il resto del gruppo, pakistani ed egiziani, verso Crotone. Ma il viaggio si ferma all’altezza di Steccato di Cutro dove la Guardia Costiera, che stava scordando la barca, porta fino a riva 23 persone, ancora non è chiaro in quali condizioni. Sul posto, oltre ai vigili del fuoco del comando provinciale di Crotone, anche la Guardi di Finanza e gli elicotteri.

Intanto in località Ruggero, i carabinieri della compagnia di Sellia Marina, i poliziotti della Questura di Catanzaro, la Guardia di Finanza, i vigili del fuoco, gli uomini dell’esercito e della Croce Rossa ed il personale del 118, sono ancora impegnati a dare ristoro ai 13 scesi questa mattina dalla nave e che, a questo punto hanno avuto un destino più fortunato degli altri che hanno proseguito per Crotone. A loro, l’amministrazione comunale di Sellia Marina, rappresentata dal sindaco Francesco Mauro e l’associazionismo civile e quello assicurato dalla Caritas parrocchiale, rappresentati da Don Giuseppe Cosentino, hanno assicurato pasti, vestiti e si stanno adoperando per un rifugio sicuro. Mentre sono ancora ignari forse di cosa sta accadendo nello stesso mare, poco più in là, a coloro i quali sono partiti con loro.