Operazione Jonny, al via il processo d’appello

Il Gup distrettuale di Catanzaro in primo grado aveva inflitto pene complessive per 640 anni di carcere contro i 65 imputati che avevano scelto il giudizio abbreviato

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    Questa mattina nell’aula bunker di Catanzaro ha avuto inizio il processo di appello che vede alla sbarra numerosi imputati accusati a vario titolo di associazione mafiosa.
    Dopo la regolare costituzione delle parti, gli avvocati Lomonaco e Staiano hanno chiesto alla Corte di appello (presidente De Franco, a latere Gioia e Luzzo) di ammettere in udienza l’esame del collaboratore di giustizia Mirarchi Santo, principale teste di accusa nei confronti dei clan di Borgia e Vallefiorita.

    La richiesta è fondata sulla assoluta indispensabilità della testimonianza richiesta, a causa della errata valutazione operata dal primo giudice in ordine alle precedenti dichiarazioni rese nel corso della sua collaborazione.
    Sentito sul punto il pubblico ministero d’udienza (dott. Domenico Guarascio), che si è opposto alla richiesta di riapertura dell’istruttoria, la Corte ha riservato la decisione rinviando alla prossima udienza del 13 novembre.

    Nel giugno del 2019 Il Gup distrettuale di Catanzaro, Carmela Tedesco, aveva inflitto pene complessive per 640 anni di carcere contro i 65 imputati che avevano scelto il giudizio abbreviato.
    Nel collegio difensivo ci sono tra gli altri gli avv.ti Sergio Rotundo, Saverio Loiero, Gregorio Viscomi, Giovanni Merante, Stefano Nimpo, Anna Marziano, Tiziano Saporito, Giovanni Lepera, Nicola Tavano e Roberto Coscia.

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