Scoperta la targa commemorativa al Benemerito illustre Barone Francesco Varcasia Vercillo

Fu per la città di Catanzaro, figura carismatica e personalità di spicco, per Sua importanza storico-culturale e della famiglia

Scoperta ieri, 2 Ottobre 2020, a quasi trentatrè anni dalla Sua scomparsa, la targa commemorativa al Benemerito illustre Barone Francesco Varcasia Vercillo, in un cerimoniale organizzato insieme alle famiglia baroni Giuseppe e Monica e Ginevraristretto negli inviti ma, solo per doveroso rispetto da parte della famiglia e delle istituzioni, delle restrittive anti-assembramento in relazione alla emergenza sanitaria da covid 19, a cautela della salute pubblica.

Benemerito, fu per la città di Catanzaro, figura carismatica e personalità di spicco, per Sua importanza storico-culturale e della famiglia. Illustre caro figlio della città, così come di altri luoghi, come da biografia sotto riportata, insigne per cultura, storia e virtù, amato e stimato da tutti e da quanti lo conobbero da vicino ed ancora oggi.

Oltre che per il prestigio della famiglia Varcasia Vercillo, tra le più storiche ed antiche della Sua amata città, la Sua grandezza risiedette, nella Sua personalità generosa da benefattore, colta ma, soprattutto, raffinatamente umile, rispettoso verso chiunque indistintamente. Ed oggi, l’amministrazione della città di Catanzaro,  Istituzioni e cittadini, ha voluto ufficialmente commemorarlo con targa al benemerito scoperta  alla presenza, della famiglia che se ne è occupata e che da esso discende, famiglia baroni Giuseppe e Monica e Ginevra Varcasia Vercillo quest’ultima adorata unica nipote del Benemerito e, forse per un caso, proprio nel giorno di ricorrenza della festività dei nonni, alla presenza dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Sergio Abramo, che la famiglia  Varcasia Vercillo ringrazia sind’ora, della dirigente Settore Servizi Demografici e Statistica dott.ssa Simona Provenzano, dell’assessore Servizi Demografici e Statistica Alessandra Lobello, dei componenti della Commissione Toponomastica del Comune di Catanzaro. Ogni targa ad un benemerito, scaturisce dalle azioni che lo contraddistinsero nella vita e perciò da ricercarsi nella Sua biografia di seguito riportata.

Ecco chi era il barone Don Ciccio Varcasia Vercillo

 

Il Barone Francesco Varcasia Vercillo, calabrese di nobile ed illustre famiglia, nasce a Catanzaro l’08 Gennaio 1909 dai Baroni Michele ed Eleonora Varcasia nata Baronessa Vercillo la cui illustre famiglia vantava, inoltre, la proprietà della Banca di famiglia. Trascorre tutta la sua infanzia nel Palazzo Vercillo di famiglia, ubicato nel centro storico di Catanzaro recante lo stemma Vercillo, adiacente al Palazzo che accoglie, tutt’oggi, gli onorevoli organi Prefettizi.

Dalla famiglia paterna, ereditò l’insegnamento all’etica, alla morale ed alla dedizione ai sacrifici ed al lavoro, pensando non esclusivamente a sè stesso, quanto ai più bisognosi. Educato alla legalità ed alla dottrina giuridica nonché al rispetto delle regole in quanto, Suo padre, Barone Michele Varcasia, tra i più illustri Avvocati italiani del 900, a sua volta seguiva le orme del padre (Suo nonno), Barone Francesco Varcasia Avvocato e successivamente, Magistrato scelto ‘Procuratore del Re’, illustre anche per autorevole dottrina giuridica di fine 800.

Durante l’adolescenza si trasferisce con i genitori presso Villa Varcasia Vercillo, tutt’oggi della famiglia, immobile di pregio storico – artistico annoverata, tra i pochi gioielli in stile Liberty della città, detta “Villa Amena”, da qui la zona “BellAmena” che prende il nome dall’ampio fondo acquistato dal padre Barone Avvocato Michele, attualmente identificabile con l’intero quartiere storicamente detto “Barraccone”, compreso via F.lli Plutino e via D.co Romeo

Durante  il periodo della seconda guerra mondiale, dove l’intera città fu sfollata in varie zone limitrofe, tra cui Pentone, nella più totale indigenza economica della collettività Egli, nobile nell’animo ancor prima che nel cognome, sfidò senza indugio alcuno, le rigide regole di protocollo monarchico, pur essendone tra i maggiori esponenti, in un’epoca in cui, nette erano le differenze di classe (si dava addirittura scandalo se il signore porgeva la mano al contadino) ma Egli non esitò, a dare accoglienza e vitto a chiunque della popolazione gli avesse bussato alla porta, ancora conserviamo ed alleghiamo le Sue missive in cui si rivolgeva ai Suoi stessi coloni-contadini, alcuni dei quali possono ancora confermarlo, in termini all’epoca ‘banditi’ tra Signore e subalterno :- “Miei cari fratelli della terra, insieme daremo luce alla nostra dignità, sempre voi e le vostre famiglie, potrete contare su di me e mai, nel rispetto reciproco,  abbandonerò voi ed i vostri figli”.

Negli anni 50’, ormai orfano di entrambi i genitori, prese le redini del patrimonio di famiglia intraprendendo diverse attività, per dare lavoro a tante famiglie catanzaresi, che ancora lo ricordano, ed alcune delle quali sono ancora con la famiglia, che da Egli discende. Tra queste un grande oleificio ubicato in Località Fortuna negli ampi terreni tutt’oggi di proprietà dove in parte ,sorge anche  la  Lidl Italia e, dove inoltre, sempre benefattore, accordò alla Società Elettrica (attuale ENEL) il permesso di dare il servizio di illuminazione a tutti i residenti del quartiere, compreso l’intero quartiere marinaro di “Catanzaro Lido”, attraverso il posizionamento, di una cabina elettrica (tuttora là esistente a nome della Famiglia) ricevendo la gratitudine dell’intera collettività, che beneficiò del servizio di illuminazione ,già dalla fine degli anni 50’.

In quegli anni, a testimonianza dell’enorme generosità che lo contraddistinse, ancora cedette, a prezzo simbolico (alias “donazione indiretta”) “all’Istituto delle Suore della Carità sotto la Protezione di S. Vincenzo De Paoli” un ampio lotto dove successivamente sorgerà l’istituto religioso “Domus Mariae” per dare vita alla più prestigiosa scuola elementare privata, vanto della città, poiché frequentata dai figli dei più facoltosi.

Negli anni 60’ intraprese anche una grossa attività di urbanizzazione contribuendo alla realizzazione dell’intero quartiere stadio, lottizzando il fondo di famiglia e, realizzando sia in proprio e sia con la collaborazione del noto costruttore Ingegnere e Geologo Roberto Petrucci una serie di fabbricati residenziali e commerciali, nonché di altre opere di costruzione in collaborazione con il noto Avv. Mario Mancuso di Galleria Mancuso in Catanzaro nonché, Villaggio Mancuso, che ancora oggi ne da’ gradita, testimonianza.

Alla fine degli anni 60, tutti ambivano ad avere anche una piccola proprietà a Copanello, allora definita la perla del sud per il prestigio dei suoi residenti. Questo fenomeno era dovuto, per come ‘testualmente’ riportato dall’articolo allegato, alla presenza di alcuni personaggi illustri tra i quali il compianto imprenditore Tony Boemi ma soprattutto, l’illustre Barone Francesco Varcasia Vercillo detto “Don Ciccio” considerato, “esponente della Catanzaro nonché della Calabria bene”.

Ancora occorre citare, in merito ad illustre famiglia, la loro partecipazione alla Massoneria Italiana di cui il primo fu suo zio Gaetano Varcasia, Consigliere di Cassazione, iniziato “Libero Muratore” e tra i fondatori e, primo maestro venerabile della Loggia Cola di Rienzo di Roma. Fu il riorganizzatore del Supremo Consiglio del Rito Scozzese Antico e Accettato. Per i suoi meriti, nel marzo 1949, fu nominato Gran Maestro Onorario.

Un’altra testimonianza dell’illustre famiglia è riconducibile, tramite l’avvocato Nicola Varcasia, Suo zio,  all’Avvocato Antonio Varcasia, il “Signore di Celimarro” (così lo chiamavano) che si distinse, sempre per generosità e, credente fino alla fine dei suoi giorni, come da testamento olografo, lasciò insieme al vastissimo terreno l’intero patrimonio immobiliare alla Chiesa, tra cui Palazzo Varcasia in Castrovillari, attuale sede della Proloco e del “Centro di Solidarietà per Anziani” già intitolato a ‘Francesco Varcasia’, intestatario, inoltre, della “Via Francesco Varcasia” in Castrovillari. Per gratitudine e riconoscenza di tale atto di generosità, commemorata ancora oggi, il Comune di Castrovillari pose targa a “Varcasia Illustre figlio della Città”.

Dalla famiglia materna ereditò la rigida educazione, nonché la rettitudine morale tramandata dal sempre illustre, bisnonno, Senatore Luigi Vercillo – Barone di S. Vincenzo La Costa (di antica famiglia di nobili napoletani) nato da Matteo e Rachele Marincola, cugino di Giuseppe Poerio.

Luigi Vercillo prese in sposa la Baronessa Isabella De Nobili i cui discendenti, edificarono “Palazzo De Nobili”, sede del Comune di Catanzaro dal 1863. Fu nominato da Giuseppe Garibaldi Governatore della Calabria citeriore. Successivamente nominato Senatore del Regno d’Italia (vedi scheda allegata dell’attuale ‘Senato della Repubblica’).

Ancora di illustre esponente della Sua famiglia si riporta Giovanni Vercillo eroe per la patria caduto nell’eccidio delle Fosse Ardeatine, tutt’oggi commemorato dalle Istituzioni cittadine nella Giornata della Memoria (Shoah) e di cui, già “Via Giovanni Vercillo” in Catanzaro.

Il Barone Francesco Varcasia Vercillo muore a Catanzaro il 21 Agosto 1988 nell’affetto della Sua nobile famiglia di cui gli, autori della succitata biografia, diretti discendenti ad oggi Giuseppe e Monica e Ginevra Varcasia Vercillo adorata nipote, i cui riferimenti citati, risultano ampiamente documentati dalle più autorevoli fonti storiografiche, come da allegati inviati alla Commissione Toponomastica, nonché già in possesso degli Uffici Prefettizi di competenza.

Nella commozione generale ma, soprattutto della Sua famiglia, qualcuno dei presenti ha voluto aggiungere qualche parola in ricordo e di stima, tra cui il  Signor Bruno Gallo dice: – siamo onorati di essere qui a commemorare, un personaggio ed un galantuomo di tale caratura come il Barone don Ciccio Varcasia Vercillo, così come voglio aggiungere, porgendo i nostri più sentiti complimenti alla famiglia Baroni Giuseppe e Monica e Ginevra Varcasia Vercillo, poiché, famiglia simbolo di amore autentico e, sempre vicini alle persone più fragili, senza mai tirarsi indietro, sempre disponibili ed anch’essi raffinatamente umili e rispettosi verso chiunque lo sia; sempre tra i presenti un funzionario prefettizio che nel Suo ruolo , ne ha seguito l’iter burocratico di competenza dice:- doveroso riconoscimento ufficiale ad un benemerito, la cui vita e famiglia rappresenta , come da biografia, un autentico spaccato di storia della nostra amata citta’ di Catanzaro e da catanzarese, orgogliosamente aggiungo , che non tutti i comuni hanno l’onore di dare i natali a galantuomini del calibro del grande Barone Francesco Varcasia Vercillo, che oggi sarà fiero di Sua nuora , la baronessa Monica Varcasia Vercillo che , sotto gli occhi di tutti , senza mai perdersi d’animo con  dolcezza e tenacia al contempo, si è presa cura e fino a compimento , insieme alle istituzioni preposte, ognuno nel proprio ruolo ,  per far apporre in forma ufficiale, questa targa di meritato riconoscimento al barone Francesco Varcasia Vercillo lustro per noi città di Catanzaro; il figlio Giuseppe , pieno di emozione dice : –mio Padre, oggi sarebbe stato molto felice di vedere tutti Voi ricordarlo, Vi avrebbe stretto la mano , sorridendo, ad uno ad uno, tenendo stretta anche quella della ,  Sua adorata nipotina Ginevra ,così come  avrebbe abbracciato forte e sarebbe andato  fiero di questa Sua nuora, mia Moglie, che tanto ha fatto per realizzare e portare a termine , tutto ciò, mantenendo fede alla promessa fattagli nel cimitero , in un giorno molto triste, col disinteressato amore di una nuora ma anche di una figlia, mettendo da parte sé stessa , con  la  tenacia e la dolcezza del suo  animo alto e  generoso che tanto rassomiglia a quello di mio Padre. Devo perciò e,devo e  voglio ringraziarla anche pubblicamente, insieme alla nostra piccola, dicendole che oggi , lei è la parte più nobile e migliore di noi;  anche la nuora commossa  guarda il cielo con un piccolo accenno di sorriso ,  come dire al Benemerito, promessa mantenuta ed, aggiunge: – mio Suocero , oggi è ancora più vicino, egli aveva un sorriso benevolo per tutti e si distinse per umiltà, anche in composto contrasto alle leggi del Suo tempo e del Suo ambiente, dimostrando con il Suo agire, che la grandezza di un uomo ma, anche di una donna…, si evince da come tratta le persone da cui non deve avere nulla in cambio, poiché sono la prima a pensare ed ad asserire che, davvero, non vi sia nulla di nobile a sentirsi superiori od ancor peggio a giudicare con volgare quanto gretto pregiudizio. Fiera di aver portato a termine la mia promessa; conclude la nipotina Ginevra che con infinita ingenuità propria dei bambini, porge una rosa bianca ad ogni donna presente, in segno di amicizia e gratitudine per esserci, dicendo: ecco questo fiore da parte mia e di mio Nonno, egli fu un illustre ed io, sono fiera di Lui, così come mi impegnerò a renderlo fiero di me, secondo i valori che mi ha tramandato e che ogni giorno mi insegnano mia madre e mio padre. Noi e Lui, per sempre, staremo insieme ed oggi, ancor di più, ci guardiamo, sorridiamo, ci abbracciamo e non ci lasceremo mai, a mio Nonno Ciccio, tua Ginevra.