Le principali tipologie di grappa: ecco tutti i segreti

Secondo la normativa italiana, la grappa riserva può essere definita tale solo con quantomeno 18 mesi di affinamento in legno

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Quali sono le principali tipologie di grappa

Siete dei veri e propri amanti della grappa? Allora in commercio c’è la possibilità di trovare diverse tipologie, che vengono differenziate in base ad alcuni parametri fondamentali come l’uva, le essenze vegetali impiegate per il processo di aromatizzazione, l’età e la tipologia di affinamento intervenuto in seguito alla produzione.

Al giorno d’oggi, inoltre, c’è la possibilità di acquistare qualsiasi tipo di grappa e riceverla direttamente a casa. Il web, infatti, offre risorse impensabili fino a qualche decennio fa. Ci sono numerose piattaforme, infatti, che si occupano proprio di vendere la grappa online. Uno dei migliori portali è sicuramente rappresentato da Saporideisassi.it, che offre la possibilità di scegliere tra ben 14 grappe differenti.

La classificazione delle grappe creata dall’Anag: la grappa giovane

Nella categoria della grappa giovane si può ritrovare tutta l’efficacia del distillatore nel riuscire a diffondere in maniera perfetta gli aromi che caratterizzano la vinaccia fino al prodotto ultimato. La grappa giovane, infatti, dopo che è stata distillata e rimane a riposo, viene trasferita all’interno di specifici contenitori che vengono realizzati in acciaio oppure in vetro, evitando completamente di utilizzare delle botti in legno. Gli aromi che ne deriveranno, di conseguenza, saranno sempre e solo quelli trasmessi dal vitigno iniziale. Nella maggior parte dei casi, le principali caratteristiche della grappa giovane sono la tonalità trasparente e il profumo fruttato molto delicato, oltre che un gusto piuttosto secco.

La grappa giovane aromatica

Ecco un’altra tipologia di grappa che viene creata con lo stesso meccanismo che caratterizza la grappa giovane. L’unica differenza è rappresentata dal fatto che le vinacce che vengono impiegate, in questo caso, fanno parte di uve aromatiche oppure semiaromatiche. Giusto per fare un esempio, il riferimento è alle uve del Moscato, del Brachetto oppure del Gewurztraminer.

Tra le principali caratteristiche della grappa giovane aromatica troviamo senz’altro il fatto di poter contare su un notevole livello di aromatizzazione, che si potrà comportare in maniera differente in base alle specifiche profumazioni che caratterizzano il vitigno usato.

La grappa invecchiata in legno oppure barricata

Quest’altra tipologia di grappa ha la peculiarità di aver trascorso un certo periodo all’interno di appositi contenitori di legno: di solito, si tratta quantomeno di 12 mesi. È importante mettere in evidenza, al contempo, come ciascuna distilleria potrà scegliere di incrementare tali tempistiche a proprio piacimento con l’intento di mettere in evidenza determinate caratteristiche organolettiche piuttosto che altre.

Qualora la procedura di affinamento si svolga in barrique, che non sono altro che delle botti di legno di dimensioni inferiori, che presentano una capacità che è compresa tra 225 e 228 litri, spesso realizzate con del legno rovere francese, la normativa italiana consente di chiamare il distillato grappa barricata oppure barrique.

La grappa invecchiata

Si può parlare di grappa invecchiata nel momento in cui una grappa rimane a riposare in votta tra 12 e 18 mesi. Si tratta di una tempistica che deve essere sempre e comunque verificata tramite l’operato dell’Agenzia delle Dogane. Durante tale periodo, ecco che le caratteristiche del legno servono proprio a diffondere profumi e aromi delle uve.

Grappa Riserva o Stravecchia e grappa aromatizzata

Secondo la normativa italiana, la grappa riserva può essere definita tale solo con quantomeno 18 mesi di affinamento in legno, sempre con il controllo dell’Agenzia delle Dogane. La grappa aromatizzata è di solito una grappa giovane, integrata, tramite infusione, con dei vegetali aromatizzanti del tutto naturali.

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