Bancarotta fraudolenta aggravata, una condanna e una assoluzione per una coppia di coniugi

Sono stati chiamati a rispondere delle accuse di aver distratto, occultato, distrutto o dissipato i beni dell’impresa e in particolare un importo di oltre 290 mila euro

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    Si è concluso con una condanna ed una assoluzione il processo con rito abbreviato, davanti al gup Paola Ciriaco, a carico di due coniugi accusati di concorso in bancarotta fraudolenta aggravata, a seguito delle indagini condotte dalla Guardia di finanza e coordinate dal procuratore Pasquale Mandolfino.

    In particolare A. A., amministratore formale di una impresa individuale avente ad oggetto la vendita al dettaglio di medicinali, e il marito R. F., considerato l’amministratore di fatto, sono stati chiamati a rispondere delle accuse di aver distratto, occultato, distrutto o dissipato i beni dell’impresa, e in particolare un importo di oltre 290 mila euro destinato a spese di natura personale, e di aver sottratto o distrutto in parte le scritture contabili per non rendere possibile la ricostruzione del patrimonio e del movimento degli affari.

    Al termine del rito abbreviato, A. A., difesa dall’avvocato Armodio Migali, è stata condannata a 1 anno e 4 mesi di reclusione e alla misura accessoria della interdizione all’esercizio di una impresa commerciale, per lo stesso periodo, con il beneficio della sospensione condizionale della pena.

    Assolto per non aver commesso il fatto R. F., difeso dall’avvocato Antonello Talerico.

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