Nel difficile rapporto Zuccatelli- De Sarro, Belcastro potrebbe spuntarla e diventare Dg della Materdomini

Il neo commissario alla sanità ha spesso remato contro le decisioni del Rettore, ma i due non hanno mai dialogato veramente

La sanità calabrese è nelle bufera. La sostituzione in corsa del commissario Cotticelli con Giuseppe Zuccatelli (per altro, secondo fonti accreditate, secondo nome nella lista del Governo che aveva una prima opzione che ha rifiutato di mettere mano alla sanità calabrese), rimescola tante carte e su più tavoli, che non solno solo quelli dei diretti interessati. Molte di queste cose  di certo non porteranno benefici immediati ai calabresi che continuano ad avere un rapporto costi/benefici con la sanità a totale loro svantaggio, ma saranno ancora una volta giochi di potere già visti.

Nei giorni scorsi si erano svolti i colloqui a seguito della selezione per l’individuazione del nuovo direttore generale dell’azienda ospedaliera Mater Domini. Erano state diciotto le domande presentate per ricoprire la carica di DG, dopo i colloqui la rosa di papabili si era ristretta a tre nominativi, dalla quale mancava qualcuno di quelli che si era accreditato, in questi mesi, tra i “big” della sanità durante la gestione dell’emergenza Covid.

Zuccatelli e la nomina che rimescola le carte su tutti i tavoli

La nomina di Zuccatelli a commissario della sanità Calabrese, oltre a rafforzare l’asse politico Bersani- Speranza, rimette in gioco anche i concorrenti di questa corsa.

Belcastro alla guida dell’azienda ospedaliera Materdomini?

E, se fossero vere le indiscrezioni secondo le quali lo stesso ministro Speranza si sarebbe spinto  a fare nomi, Antonio Belcastro, indicato dal titolare del dicastero della salute come “uomo di garanzia”, potrebbe essere scelto come guida dell’azienda ospedaliera MaterDomini.

Lo scontro perenne tra Zuccatelli e l’università Magna Graecia

Azienda ospedaliera che fa riferimento all’università Magna Graecia, con il cui vertice Zuccatelli ha avuto molti scontri e pochi dialoghi essendosi svolto tutto a suon di comunicati. Ma anche di decreti che di fatto, in modo unilaterale hanno in qualche modo mortificato alcune professionalità presenti al Policlinico.

Cosa ha fatto Zuccatelli come commissario della Materdomini e los cosntro sull’atto aziendale

Alla fine dello scorso mese di agosto, il Commissario straordinario Giuseppe Zuccatelli, aveva inviato all’UMG una bozza dell’atto di riorganizzazione del Policlinico, con l’obiettivo di avviare un nuovo corso sul piano assistenziale, considerata la mancanza da anni di un atto aziendale e quindi una qualsiasi forma di strutturazione. Tale tentativo, concretizzato nella bozza di riorganizzazione, veniva trasmessa al Rettore Prof. De Sarro per ottenerne il suo placet entro il 31 di agosto scorso. Tuttavia la risposta del Magnifico Rettore non si è fatta attendere, definendo irricevibile il “blitz” commissariale.

Il declassamento di malattie infettive in epoca di pandemia

Tale proposta infatti prevede il declassamento di ben 6 Unità Operative da complesse a semplici ed in particolare malattie infettive (siamo nell’epoca di una pandemia), dermatologia, odontoiatria e stomatologia, psichiatria, audiologia-foniatria e otorinolaringoiatria queste ultime inoltre accorpate.

Tutti gli atti basati su una riorganizzazione non condivisa

Scorrendo l’albo pretorio dell’A.O.U. Mater Domini, spuntano ulteriori atti basati proprio su quella riorganizzazione non condivisa. Infatti, con determina n. 528 del 24 settembre, è stata predisposta la rotazione per la copertura del posto di titolare della Unità Operativa di Cardiologia Riabilitativa che da complessa, diventa semplice. Inoltre in assenza di un responsabile, a ricoprire il posto da titolare viene indicata una rotazione di 9 mesi ciascuno tra tre candidati, sulla base del principio dell’affidamento dell’incarico de quo, che “…risultano essere in possesso della medesima esperienza professionale e formativa, più idonea rispetto a quella degli altri candidati…”. E fin qui nulla di strano, se non fosse che per una situazione analoga l’A.O.U. Mater Domini ha applicato un principio amministrativo diverso. Nello specifico per  Epatologia. Per tale Unità Operativa, il cui posto di primario è vacante da ben 12 anni, è stato individuato con delibera n.422 del 27 luglio 2020, un nuovo responsabile facente funzione sulla base di un non ben chiaro processo di valutazione curriculare, basato su criteri selettivi e svolto da una commissione, di cui sugli atti pubblici ufficiali non vi è traccia.

Difficile che la nomina del DG della Materdomini passi per un coinvolgimento dell’Università

Sebbene la procedura per la nomina del vertice dell’azienda ospedaliera si concluda con la decisione del commissario alla sanità, è indubbio che un coinvolgimento interlocutorio tra Regione e Università sarebbe quanto meno auspicabile, per altro nelle more di una procedura pubblica di selezione. Purtroppo però non sembra che l’auspicio si a di quelli che può trovare una realizzazione. Almeno così è stato fino a ieri, ma, l’esperienza, purtroppo triste, vissuta sulla pelle dei calabresi , non fa ben sperare neanche per domani