Pitaro incontra cittadini quartiere S.Elia: “Riaprire la posta per 6 giorni a settimana”

Prima di adottare ogni atto di chiusura e/o di rimodulazione dell’orario, le Poste Italiane avrebbero dovuto interloquire con gli enti locali

«È illegittima la decisione dapprima di chiudere totalmente e poi di aprire per soli due giorni a settimana l’ufficio postale del quartiere Sant’Elia di Catanzaro: i numerosissimi cittadini – che risiedono sia nel comune di Catanzaro che nel comune di Pentone – hanno il diritto di godere di quello che è un servizio indispensabile, primario ed essenziale». Il consigliere regionale Francesco Pitaro, in un incontro promosso da Michele Tallarico con un gruppo di cittadini di Sant’Elia accompagnati dal sindaco di Pentone Vincenzo Marino,  annuncia l’istanza inviata al legale rappresentante in carica p.t. delle Poste Italiane, al Sindaco del Comune di Catanzaro e al Prefetto di Catanzaro con cui chiede l’apertura permanente dell’ufficio postale e l’installazione del dispositivo Postamat.

Spiega Pitaro: «Prima di adottare ogni atto di chiusura e/o di rimodulazione dell’orario, le Poste Italiane avrebbero dovuto interloquire con gli enti locali e con la comunità e tenere conto dei manifesti disagi che una tale scelta avrebbe comportato, considerate le difficoltà di spostamento e l’assenza di un adeguato ed efficiente servizio pubblico di trasporto. Disagi che sono ancora più evidenti se si pensa che l’apertura parziale dell’ufficio postale determina, nei due soli giorni disponibili, assembramenti che sono vietati a causa del Covid».

«Pertanto – conclude il consigliere regionale – chiedo al legale rappresentante in carica p.t. delle Poste Italiane di procedere tempestivamente alla necessaria riapertura continuativa, per sei giorni su sette, dell’ufficio postale del quartiere Sant’Elia di Catanzaro e, contestualmente, alla installazione del dispositivo Postamat, al fine di consentire alla comunità di continuare a godere in maniera efficiente del servizio pubblico che Poste Italiane è chiamato obbligatoriamente a rendere, anche laddove si sollevassero profili di antieconomicità». Della questione si stanno interessando attivamente anche il Comitato di Quartiere di Sant’Elia e il sindaco di Pentone Vincenzo Marino.