Arresto Tallini. Jasmine Cristallo (Sardine): “Su di lui giudizio politico: incarna un blocco di potere”

"Per lui devono valere le garanzie dello stato di diritto, su cui si basa la Costituzione che mise al bando l'ideologia a cui lui si ispira"

“Sul presidente del Consiglio Regionale della Calabria, Domenico Tallini, raggiunto oggi da un provvedimento assai grave della magistratura, la mia non può che essere una valutazione unicamente di tipo politico su chi, a mio parere, incarna pienamente un blocco di potere con molteplici ramificazioni, che hanno portato solo ed esclusivamente danno alla Calabria e ai calabresi”. Cosi’ Jasmine Cristallo, portavoce nazionale del movimento 6000 Sardine.

‘Questo perché, anche per Tallini, debbono valere le garanzie dello stato di diritto, così come lo ha disegnato la nostra Costituzione – prosegue -. Quella stessa Costituzione nata dalla Resistenza, che si è assunta il compito e la responsabilità di sconfiggere e mettere al bando la sciagurata ideologia a cui Tallini si è ispirato sin dai suoi primi passi in politica”. “Da catanzarese, custodisco e difendo la memoria delle generazioni che mi hanno preceduta – dice Cristallo – e sono consapevole della storia che ho vissuto: Tallini passato da protagonista indiscusso delle piazze fasciste a doppiopetto istituzionale, che ha scelto di assumersi il compito di rappresentare e difendere pesanti e articolati interessi economici e imprenditoriali”.

“In questa inquietante geografia, deve essere chiaro che Tallini non rappresenta solo se stesso, né un unicum – prosegue l’esponente calabrese delle Sardine -. Chi volesse andare fino in fondo per rompere quell’intricato e labirintico impianto politico che tiene da decenni sotto scacco la mia città, Catanzaro, deve spingersi oltre; senza lasciare spazio alle seconde e alle terze file. Appare sempre più evidente che da tempo è in corso uno sconto senza esclusione di colpi all’interno di quel blocco di potere che ho richiamato in precedenza. C’è il rischio altissimo, dunque, di trovarci alla vigilia di un ridisegno di alleanze e interessi in cui qualcuno magari è convinto di poter finalmente consumare la pietanza fredda della vendetta per soppiantare vecchi pupari ma conservandone lo spirito e il metodo. Per queste ragioni ritengo fondamentale vigilare e compiere ogni sforzo utile a tenere insieme la maggioranza dei calabresi che non chiede altro di potersi rendere protagonista di una stagione politica nuova per chiudere definitivamente i conti con quel sistema di potere perverso e ultra trentennale che ci ha portati fin qui.” (ANSA).